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LE DIMISSIONI DI PACE: GLI INTERROGATIVI DEL PD DI RIBERA

Le annunciate dimissioni di Carmelo Pace alimentano il dibattito politico a Ribera- Il Partito Democratico ha approfittato delle dichiarazioni fatte dal sindaco attraverso gli organi di informazione, per diffondere una nota stampa che altro non è una vera e propria lettera aperta a Pace. Firmata da Nino Tornambè, la pubblichiamo integralmente, per dare ulteriore spazio ad un caso che per la città crispina è molto importante e apre nuovi scenari, sottolineando il reale disagio attuale dei sindaci nell’amministrazione della cosa pubblica:

“Sindaco, dagli organi di stampa apprendiamo che lei avrebbe manifestato l’intenzione di dimettersi; Non facciamo che alle prime difficoltà economiche (che lei ha fortemente contribuito a creare) vuole veramente abbandonare la guida della città?

Non facciamo che, nonostante lei si sia creato con l’inganno tutte le condizioni più favorevoli per amministrare senza alcuna opposizione in Consiglio Comunale, ora a seguito delle sue dissennatezze, riconosce di non avere spina dorsale per affrontare le difficoltà amministrative e decida veramente di abbandonare i suoi concittadini?

Non facciamo che è stato bravo e buono a giocare a fare il sindaco delle feste ed invece quando c’è da fare il Sindaco sul serio scappa via quasi piangendo?

Non facciamo che ha veramente l’intenzione di tradire nuovamente la fiducia dei riberesi, abbandonandoli come un capitano vigliacco abbandona la nave che egli stesso, per sua incapacità ed incompetenza, sta facendo affondare?

Non facciamo che vuole dimettersi perchè ha capito che non potrà più dilettarsi con i suoi capricci, organizzare feste e “pre-feste”, sperperare migliaia di euro in carburante per la sua auto istituzionale, pagare consulenti, mettere a carico del nostro Comune altro personale già dipendente di altri Comuni?

Non facciamo che ci sono verità che non può rendere pubbliche (guarda caso le dimissioni verrebbero subito dopo i risultati delle elezioni regionali)? E non facciamo che voglia far passare per nobile gesto la sua manifesta dappocaggine politica e amministrativa?

Ma se, invece, non è vero che vuole dimettersi, che bisogno ha di ricorrere ad un tale “bluff” visto che in Consiglio Comunale non ha oppositori da “intimidire” ? 

Che bisogno ha di inscenare una tale “tragedia”, se il “suo” Consiglio Comunale è pronto (o forse non più…..?) ad approvare altri provvedimenti di prelievo di denaro dalle tasche dei cittadini? Speriamo non si tratti di un nuovo inganno a carico dei cittadini Riberesi”.

Redazione Corriere

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