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LAVORATORI SOGEIR IN STATO DI AGITAZIONE, VENERDI’ PROSSIMO ASSEMBLEA. POI SI DECIDE SULLO SCIOPERO

La musica è sempre la stessa, la Sogeir AG 1 non paga le spettanze ai lavoratori e questi proclamano la stato di agitazione. Il segretario provinciale della Cgil Funzione Pubblica, Vincenzo Iacono, ha inviato una lettera alla Sogeir, ai Sindaci dei comuni che fanno parte della competenza della società della raccolta dei rifiuti, al Prefetto di Agrigento e al Presidente del Tribunale di Sciacca. 

Non va dimenticato che la Sogeir è priva di liquidità perchè tanti Comuni non pagano le fatture per i servizi resi dalla medesima società.

La Cgil ha proclamato lo stato di agitazione e ha convocato per venerdì prossimo la convocazione dell’assemblea dei lavoratori nelle due ultime 2 ore di ogni turno. 

Nel contempo, avverte che “senza una risposta certa sulla risoluzione definitiva del problema sollevato si procederà ad iniziative di lotta non escludendo la convocazione di uno sciopero in tutti i comuni dell’ambito, al fine di sensibilizzare la società e gli Enti interessati, ognuno per la propria competenza, ad attivarsi per la definitiva risoluzione del problema, per restituire la necessaria serenità ai lavoratori e alle loro famiglie e per scongiurare l’insorgenza di problemi igienico sanitari.”

La Cgil risalta, inoltre, come il recente pignoramento dei conti correnti dei Comuni da parte delle ditte SEA e Bono (fornitori che vantano crediti ingenti)  abbia “messo in risalto la fragilità organizzativa e finanziaria” della Sogeir, la quale nonostante abbia resistito al pignoramento, “non riesce ad ottenere un giudizio che coniughi il pagamento dei debiti contratti con i diritti dei lavoratori sanciti dal CCNL.”

Sempre la Cgil con una nota dell’11 agosto del 2016 aveva sottolineato il fatto che le somme per il versamento delle spettanze non sono pignorabili (Il DPR 5 gennaio 1950 n. 180, all’art. 1 comma 1 così recita: “Non possono essere sequestrati, pignorati o ceduti, salve le eccezioni stabilite nei seguenti articoli ed in altre disposizioni di legge, gli stipendi, i salari, le paghe, le mercedi, gli assegni, le gratificazioni, le pensioni, le indennità, i sussidi ed i compensi di qualsiasi specie che lo Stato, le province, i comuni, le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e qualsiasi altro ente od istituto pubblico sottoposto a tutela, od anche a sola vigilanza dell’amministrazione pubblica (comprese le aziende autonome per i servizi pubblici municipalizzati) e le imprese concessionarie di un servizio pubblico di comunicazioni o di trasporto nonché le aziende private corrispondono ai loro impiegati, salariati e pensionati ed a qualunque altra persona, per effetto ed in conseguenza dell’opera prestata nei servizi da essi dipendenti”.

 

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