L’ANAS HA PROPOSTO ALLA PROCURA L’INSTALLAZIONE DELLE BARRIERE NEW JERSEY

Depositata la richiesta di disequestro del viadotto Carabollace che la magistratura vaglierà. Il nostro giornale lo aveva già scritto 5 giorni fa

L’Anas ha depositato la richiesta di dissequestro del viadotto Carabollace alla Procura della Repubblica. Adesso sarà vagliata dalla magistratura.

La soluzione arriva da Cosenza, dove l’Anas dispone di barriere  new jersey specifiche per tali casi. Queste barriere sono già pronte, bisogna solo trasferirle da Cosenza a Sciacca. La collocazione non richiede tempi lunghi. Sono barriere new jersey che l’Anas utilizza quando deve affrontare interventi che richiedono la rimozione delle barriere esistenti. Insomma, sono realizzate proprio per garantire la sicurezza.

Quella sicurezza che, invece, la Procura della Repubblica di Sciacca, non ha riscontarto e che l’ha indotto a emettere il provvedimento di sequestro.

Un sequestro preventivo per evitare che si reiterino altri reati, come quello del 30 maggio scorso, quando Alessio Spitaleri volò dal Carabollace con la sua autovettura. Insomma, la Procura della Repubblica di Sciacca si sositusice, giustamente, all’Anas, e con estremo gesto chiude il ponte perchè ritenuto precario dal punto di vista della sicurezza per la comunità.

Il dispositivo emesso dalla Procura nasce dal procedimento penale  iscritto a carico di soggetti noti, dirigenti e funzionari dell’ANAS, indagati per il reato di omicidio colposo, in relazione al sinistro stradale avvenuto sul viadotto “Carabollace” il 30 maggio 2013, in cui perdeva la vita  Alessio Spitaleri. 

Lo scorso 4 giugno la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Ugo Dibennardo, ex direttore regionale dell’Anas, e Giuseppe Salvia, capo del centro di manutenzione presso la sezione di Trapani dell’Azienda al termine delle indagini avviate in seguito alla morte di Maria Presti, maestra di 47 anni, che due anni fa perse la vita in un incidente lungo il viadotto Carabollace, sulla strada statale 115, nei pressi di Sciacca.

Nell’incidente l’auto della donna si schiantò contro le barriere del viadotto precipitando per parecchi metri e perdendo la vita nell’impatto. L’accusa imputata ai due dipendenti è di “non aver vigilato sull’efficienza e sull’idoneità delle barriere presenti sul viadotto Carabollace e di aver omesso una tempestiva sostituzione del guardrail”.

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