RIBERA- “Apprendiamo dagli organi di stampa, con un certo sgomento più che con stupore, le dichiarazioni dell’on. Michele Catanzaro che, ancora una volta, esprime chiaramente e apertamente un concetto che rispecchia il suo pensiero, oltre che un suo vecchio orizzonte: la volontà di chiudere l’ospedale di Ribera”. L’attacco del segretario cittadino e del gruppo consiliare della Democrazia Cristiana di Ribera spezza la giornata domenicale. Il riferimento è ad una intervista nel tg di sabato su Rmk Tv che si può seguire a questo link:
“Si tratta di dichiarazioni campanilistiche, egoistiche e, soprattutto, irresponsabili alle quali il capogruppo all’ARS del Partito democratico in questi anni ci ha abituato. Finché si limita, come gli viene spesso rimproverato dai suoi concittadini, a non portare a casa, rispetto ad altri suoi colleghi di collegio, risultati per Sciacca e il suo territorio, non crea alla nostra comunità un danno diretto. Ma se la sua inadeguatezza politica partorisce, con dichiarazioni gravissime, l’idea che l’ospedale di Ribera sia di troppo, è nostro dovere alzare la voce informando doverosamente l’opinione pubblica e mettendo in campo le iniziative necessarie”, continua la nota e chiosando che “nessuno di noi ha dimenticato che, insieme ad altri, l’on. Catanzaro ha consentito la chiusura dell’ospedale che non si trova nella sua città. Ma tutti siamo consapevoli, dopo gli sforzi che hanno portato alla sua riapertura, che il “Fratelli Parlapiano” di Ribera va difeso. Ogni giorno, da attacchi beceri, da speculazioni politiche, da disegni oscuri che nulla hanno in comune con il tema della salute. Le iniziative intraprese dai rappresentanti del nostro partito, a livello locale, provinciale e regionale, hanno la finalità di garantire una sanità di qualità assicurando, al contempo, il sacrosanto diritto alla salute dei nostri cittadini e di tutti gli utenti che raggiungono i nostri ospedali dai comuni dell’hinterland e della provincia”. Ma non finisce qui; la nota della D.C è una mitragliatrice: “Mettere in contrapposizione i nostri due ospedali, considerandole strutture che “si scimmiottano” e alimentando la malsana e bizzarra idea che la chiusura del presidio di Ribera possa risolvere i problemi di organico del presidio di Sciacca, non solo rischia di mettere in conflitto due comunità che, invece, dovrebbero fare sistema e fronte comune in nome di una sanità giusta che offra assistenza, cure e risposte a tutti i cittadini, ma rappresenta una visione e un modo di fare politica impossibile da condividere perché tende a innescare meccanismi divisivi dimenticando il vero obiettivo che ci accomuna: salvaguardare i nostri ospedali, gli ospedali del nostro territorio”. Poi il destro che colpisce in relazione alle elezioni di domenica scorsa all’ex Provincia agrigentina: “Il deputato saccense a parole dice di “vergognarsi” pubblicamente del governo Schifani, ma la sua opposizione finta e falsa a Palermo non trova stranamente riscontro in provincia di Agrigento, territorio in cui è artefice dell’inciucio alle recenti provinciali e nel quale riesce pure abilmente a prendere parte, da deputato invisibile, a quei tavoli di maggioranza convocati per scelte in ambito sanitario”.
Ecco i contenuti dell’intervista di Catanzaro su Rmk Tv:
"Nessuno pensa di chiudere l'ospedale di Ribera. Non si possono però costruire doppioni a distanza…
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