Due tragedie in poche ore segnano il volto di un’Italia sempre più fragile di fronte agli eventi climatici estremi. Un uomo travolto dal fango a Bardonecchia e un operaio stroncato dal caldo in Emilia Romagna: sono loro le vittime in un Paese che, tra piogge torrenziali e temperature record, paga un prezzo altissimo alla crisi climatica.
La pioggia tanto attesa dopo giorni di afa si è trasformata in tragedia sulle montagne piemontesi. A Bardonecchia, località turistica a 1.300 metri nel Torinese, il rio Frejus è esondato violentemente, trascinando con sé acqua, fango e detriti. Un uomo di 70 anni è stato visto uscire dal proprio furgone, ma è scomparso tra la furia degli elementi. I vigili del fuoco lo hanno recuperato ormai senza vita. La paura, in paese, è tornata a farsi sentire a meno di due anni dalla frana che già nell’agosto 2023 aveva sconvolto la comunità. Il bilancio poteva essere ancora più grave: 150 bambini dei centri estivi sono stati messi in salvo nel palazzetto dello sport, mentre una zona rossa è stata istituita lungo il torrente. Le operazioni di soccorso sono ancora in corso per liberare le strade dai detriti e mettere in sicurezza il paese.
L’altra faccia dell’emergenza è il caldo senza precedenti che sta soffocando l’Italia e l’Europa. A San Lazzaro, in provincia di Bologna, Ait El Hajjam Brahim, operaio di 47 anni di origine marocchina, è morto mentre lavorava nel cantiere della scuola Jussi. Il malore lo ha colto intorno a mezzogiorno, durante una gettata di cemento sotto il sole implacabile. Nonostante i soccorsi, per lui non c’è stato nulla da fare. La sua morte è la drammatica conferma di un’emergenza che non conosce confini: su 27 città italiane monitorate, 16 sono oggi in bollino rosso per il caldo, con temperature che in alcune zone hanno toccato i 40 gradi, mentre in Spagna si sono raggiunti i 46 gradi, record storico per il periodo.
Mentre Bardonecchia piange la sua vittima e Cogne, in Valle d’Aosta, torna a essere isolata da tre frane a un anno esatto dall’alluvione che la rese irraggiungibile, il caldo torrido non dà tregua. Ordinanze straordinarie sono scattate in Lombardia ed Emilia Romagna per fermare i lavori all’aperto nelle ore più calde, ma la conta dei danni – e delle vittime – continua a salire. Le morti di Bardonecchia e San Lazzaro sono il simbolo di un’Italia che si scopre ogni giorno più vulnerabile di fronte a una natura sempre più estrema. Due storie diverse, unite da un destino comune: quello di chi paga con la vita il prezzo della crisi climatica.
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