Denatalità, invecchiamento e spopolamento stanno assumendo in Italia contorni sempre più allarmanti. Lo ha ribadito il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione alla Camera, parlando di “numeri spietati” e di “comunità che muoiono”. Una situazione destinata a pesare sulle finanze pubbliche, tra assistenza, sanità e pensioni, e che secondo il ministro è stata troppo a lungo sottovalutata dalla politica.
Il fenomeno è ancora più critico in Sicilia, come confermato dal segretario generale della Cisl regionale, Leonardo La Piana: nel 2023 la popolazione dell’isola è scesa di oltre 16 mila unità, con un calo record di nascite. Le zone rurali, che rappresentano oltre il 70% dei comuni siciliani, soffrono una forte emigrazione giovanile e un costante invecchiamento demografico. “Se non si agisce subito – avverte La Piana – entro il 2050 la Sicilia rischia di diventare una terra svuotata”.
La Cisl Sicilia ha presentato a febbraio un pacchetto di proposte concrete al governo regionale e all’ARS, tra cui la creazione di un polo formativo sull’intelligenza artificiale a Castello Utveggio e la riforma dei distretti socio-sanitari per rendere i servizi più efficienti. L’appello al presidente Schifani e alla politica regionale è chiaro: “Affrontiamo il problema adesso, prima che sia troppo tardi”.
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