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INTERDITTIVA GIRGENTI ACQUE, I SINCADATI: “AFFRONTARE SUBITO IL FUTURO DEL SERVIZIO IDRICO E FOGNARIO”

I tre maggiori sindacati provinciali Cgil, Cisl e Uil (attraverso i proprio segretari generali Raso, Saia e Acquisto e di categoria del settore Munda, Piraino, Manganella, Cipolla, Sessa e Sammartino) chiedono un tavolo in Prefettura per discutere sul futuro del servizio idrico e fognario dopo l’interdittiva antimafia emessa dal Prefetto di Agrigento.

Reintegrare il personale licenziato e accelerare la procedura di risoluzione del contratto con la Girgenti Acque. Sono queste alcune delle richieste dei sindacati.  “L’iniziativa del prefetto che si è posto a presidio della legalità economica del territorio – dicono in una nota – merita il nostro sostegno e gratitudine. Il testo della interdittiva, letto sui giornali, vela un inquietante scenario criminale nella gestione di un pezzo dell’economia e di un servizio essenziale. Emergono – continuano – chiaramente grosse responsabilità nella cattiva gestione del servizio da parte dell’azienda che lo ha gestito, vorremmo emergessero, con altrettanta forza anche le responsabilità di chi, governi regionali, sindaci, presidenti di provincia, colpevolmente, per anni, ha omesso di vigilare. Solo alla fine, l’Ati aveva avviato il processo di risoluzione contrattuale. Auspichiamo che l’iniziativa prefettizia abbia l’effetto di accelerare il superamento dell’attuale nefasta gestione del servizio idrico integrato del territorio”.

 

Per i sindacati il nocciolo del problema rimane la questione del dopo Girgenti Acque. “A noi – dicono – interessa una corretta gestione del servizio idrico integrato, il mantenimento dei livelli occupazionali (vanno reintegrati i lavoratori ingiustamente licenziati, e altresì, vanno recuperate le retribuzioni non pagate ai lavoratori) e che il servizio continui ad essere assicurato con efficienza ed economicità. A noi interessa che non si perda un solo centesimo delle risorse già stanziate per il rifacimento delle reti idriche e dell’impiantistica per la depurazione. Per queste ragioni – concludono – chiediamo al prefetto di Agrigento la convocazione urgente di un tavolo congiunto con l’Ati Idrico per comprendere come si intende affrontare questa fase di transizione e governare la gestione futura del servizio idrico integrato.

 

Filippo Cardinale

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