Intercettazioni sul “salotto” di Cuffaro: nel mirino anche Agrigento

Anche l’Asp provinciale, come riporta oggi La Sicilia, sarebbe stato epicentro di tensioni e manovre.

Le intercettazioni raccolte dal Ros nell’abitazione di via Scaduto a Palermo, dove l’ex governatore Salvatore Cuffaro riceveva amici e manager, hanno portato alla luce conversazioni che intrecciano politica e sanità. Al centro, non solo concorsi e stabilizzazioni al Villa Sofia-Cervello, ma soprattutto la gestione dell’Asp di Agrigento, descritta come una “piazza difficile” e teatro di manovre e pressioni.

In una registrazione del 12 giugno 2024, Cuffaro accenna alla possibile rimozione di un dirigente agrigentino, spiegando che “lo fanno ubriacare e gli fanno firmare delibere al ristorante, diventando lo zimbello di tutti”. L’ex presidente, oggi indagato e destinatario di una richiesta d’arresto, sottolinea come la credibilità dell’ente sia compromessa da episodi che mettono in discussione la regolarità degli atti.

Il riferimento all’Asp di Agrigento torna più volte nelle conversazioni, con Salvatore Iacolino – super dirigente della sanità siciliana – che valuta cambi di vertice e con Cuffaro che cita il cognome “Gallo”, probabilmente legato al deputato di Forza Italia Riccardo Gallo, figura influente nelle scelte sanitarie del territorio. In un’altra intercettazione, Giovanni Tomasino racconta di un colloquio con Carmelo Pace, nel quale emerge che il presidente della Regione Renato Schifani avrebbe raccomandato di “andare d’accordo con Gallo”.