TRAPANI- Il deputato regionale trapanese, Dario Savina, non andava arrestato poiché erano insussistenti le ipotesi di reato avanzate dalla magistratura inquirente.
Il Tribunale del Riesame di Palermo ha depositato le motivazioni che hanno annullato gli arresti domiciliari nei confronti del parlamentare regionale. La vicenda, che risale allo scorso mese di gennaio, riguardava il suo operato nella qualità di assessore comunale di Trapani. I giudici hanno annullato nel merito la misura limitativa della libertà personale emessa dal GIP di Trapani, riconoscendo l’insussistenza di tutte le ipotesi di reato e la correttezza dell’operato del deputato regionale sia come uomo che come amministratore pubblico.
«Sono bastate 26 pagine di motivazione – commenta Safina – per fare chiarezza sul mio legittimo agire, delineare i profili giuridici del project financing e l’inesistenza di fatti di reato. Ventisei pagine – scrive il deputato – che non basteranno però a cancellare la sofferenza dei miei familiari e dei miei genitori, che mi hanno educato alla legalità, per questa che è solo una triste vicenda e che mi vede ancora – e da oltre tre anni – indagato. Tre anni nel corso dei quali è stata scandagliata in lungo e in largo la mia vita pubblica e privata alla ricerca di un reato che i giudici del Riesame dicono non esistere».
Il parlamentare regionale del Pd era rimasto coinvolto in un’inchiesta con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta.
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