“Inshallah”, dal teatro un messaggio per favorire accoglienza e inclusione sociale

Molto apprezzata ieri sera la rappresentazione degli esordienti allievi dell’associazione Cine Micron

SCIACCA. L’arte e la cultura strumento per promuovere la solidarietà e l’integrazione. Questa la chiave di lettura del progetto teatrale andato in scena ieri sera all’arena teatro della Badia Grande a cura dell’associazione culturale Cine Micron.

Ignazio Raso e Simone Perronace hanno portato sul palcoscenico gli allievi che hanno partecipato al corso di recitazione. Per loro hanno riservato subito uno spettacolo impegnativo ed ambizioso, una rappresentazione per dire di no, nella gestione del fenomeno migratorio, a stereotipi che, rafforzati da certa politica, danno vita a divisioni e meccanismi di esclusione sociale. E tutti sono stati molto bravi.

“Inshallah”, “Ciò che Dio vuole” il titolo dello spettacolo, una parola che in arabo vuole manifestare la speranza di un credente affinché un evento possa accadere in avvenire.

In scena Giovanna Maria Craparo, Alessandro Di Stefano, Enza Licata, Valentina Maniscalco, Valentina Navarra, Monica Pavan, Gloria Sanfilippo. Senza emozione (così sembrava vista la concentrazione con cui hanno affrontato la prova del palco, nuova per quasi tutti) gli allievi di Raso e Perronace hanno raccontato diversi aspetto del fenomeno migratorio, toccando in piena la sensibilità di un folto pubblico che li ha applauditi con convinzione. Il messaggio è stato chiaro: per potere combattere chi vede la cultura dell’accoglienza come un nemico, bisogna che ogni settore della vita civile, quindi anche l’arte e il teatro, possano diffondere delle pratiche di inclusione.

Prossimo appuntamento, con un altro gruppo di allievi, il 21 giugno.