E’ quanto si legge nel Piano regionale dell’assetto idrogeologico. Occorre una urgente revisione
La nuova alluvione che ha colpito Sciacca non fa emergere solo i limiti idrogeologici del territorio e le edificazioni selvagge del passato.
Nel Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Siciliana per la città di Sciacca l’alveo di alcuni torrenti e fiumi che storicamente esondano con tempi di ritorno di 10/20 anni, e tra questi quelli esondati domenica scorsa, non vengono indicati come area pericolosa.
I torrenti Cansalamone, Foce di Mezzo, San Marco, Bagni, vengono censiti come semplici siti di attenzione. A denunciarlo è l’ingegnere Mario Di Giovanna, che invita le autorità a chiedere alla Regione un aggiornamento del Piano.
Tale classificazione potrebbe pregiudicare l’accesso a fondi riguardanti interventi di stabilizzazione idrogeologica del territorio comunale.
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