Impresa presenta decreto ingiuntivo da 120mila euro per lavori su bene confiscato

La Dmn Costruzioni chiede il saldo per l’ampliamento dello spiazzo dell’ex oleificio “Fontane d’oro”, destinato a campo per migranti. Il Comune non ha ancora liquidato quattro fatture
Un decreto ingiuntivo da oltre 120mila euro è stato notificato al Comune di Campobello di Mazara dall’impresa Dmn Costruzioni di Mazara del Vallo, assistita dall’avvocato Gaetano Spatafora. La richiesta riguarda il mancato pagamento per la conclusione dei lavori di ampliamento dello spiazzo dell’ex oleificio “Fontane d’oro”, bene confiscato alla mafia e destinato ad accogliere migranti economici impiegati nella raccolta delle olive.
I lavori, appaltati nel 2023 con un finanziamento di 350mila euro stanziato dal Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno e trasferito al Comune tramite la Prefettura di Trapani, sono stati completati e collaudati. L’intervento ha previsto la realizzazione di una piattaforma in cemento, impianti elettrici e idrici, e l’installazione di moduli prefabbricati con servizi igienici.
Il contenzioso nasce dal mancato pagamento di quattro fatture, emesse tra il 2024 e il 2025, per un totale di 123.052,14 euro. A oggi, risultano ancora da saldare anche le competenze dei professionisti coinvolti nel progetto. L’impresa aveva già ricevuto 110mila euro come anticipo e primo stato d’avanzamento.
Nel marzo 2024, il cantiere si è fermato: la Dmn Costruzioni ha comunicato l’impossibilità di proseguire senza ulteriori fondi. Durante l’esecuzione dei lavori è stata anche approvata una variante tecnica, che ha contribuito a ridefinire tempi e costi dell’intervento.