Un “tesoro” di svariati milioni di euro, secondo la Procura di Palermo, il risultato della truffa messa in atto con l’aiuto di funzionari regionali e politici compiacenti. Prima 15 milioni di euro, poi la cifra impressionate di 75 milioni di euro, tutto in beni e anche in contanti sottratti al re della pubblicità istituzionale, Faustino Giacchetto, faccendiere di Canicattì, ritenuto il personaggio chiave dell’inchiesta sullo scandalo sull’ente formazione Ciapi.
Nella sua villa di Santa Flavia, a Palenno, i finanziari hanno trovato un vero e proprio tesoretto: 25 mila euro in banconote di grosso taglio, cinque orologi Patek Philippe, ognuno del valore di quasi 40 (quaranta) mila euro, tra cui uno per donna, con diamante annesso, e due auto, un’Audi e una Bmw. Il grosso dei beni sequestrati a Giacchetto sono immobili. Apposti i sigilli a 70 tra appartamenti, ville, terreni, fabbricati e magazzini, fra Canicattì’ e Palermo. Non è finita qui, perché la Guardia di finanza da la caccia ad un altro tesoro, seguendo quel filo logico dei suoi affari alla Regione, tra finanziamenti al Ciapi e appalti all’assessorato regionale al Turismo.
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