Proposta choc del sindaco di San ta Margherita Belice in occasione del 49° anniversario del terremoto del 1968. “Stiamo valutando di proporre al consiglio comunale – ha detto oggi al giornalista del Giornale di Sicilia Franco Graffeo – di togliere la parola Belìce al nome della nostra città, considerato che tale parola sembra creare imbarazzo a chi ci governa”
. Valenti si riferisce alle tante promesse fatte negli anni da chi ha governato il Paese ed alla necessità di ulteriori finanziamenti per completare il capitolo ricostruzione. Il tutto dopo pochi mesi dalla risoluzione approvata dalla commissione ambiente del Senato che, oltre ad elencare i bisogni necessari nei vari centri belicini, ha segnalato che i cittadini del Belice negli anni hanno avuto dallo Stato una quota pro capite per la ricostruzione inferiore a quella assegnata ai cittadini di altre zone terremotate d’Italia.
A S. Margherita Belice ed a Montevago, i due Comuni dell’Agrigentino maggiormente colpiti dal terremoto del 14 gennaio 1968, sono in programma oggi e domani varie iniziative. Primo appuntamento questa mattina a Montevago presso la scuola media satale “Tenente Giuffrida”. Alle ore 20 una fiaccolata con partenza davanti al municipio verso il vecchio centro e deposizione di una corona di fiori.
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