Il sondaggio commissionato dal Pdl locale dà un’indicazione incontrovertibile e nello stesso tempo riapre quella quadra che sembrava ormai chiusa

Il sondaggio commissionato dal Pdl locale ha avuto due effetti positivi. Il primo è quello di aver scosso dal letargo una politica che si è arenata sulle ipotesi delle alleanze e dei nomi. Il secondo effetto è che ha sparigliato i giochi che sembravano ormai volgere alla chiusa della quadra. Procediamo il nostro ragionamento per ordine. Il sondaggio è stato effettuato su un campione di 500 saccensi, raggiunti per telefono su linea fissa e non su cellulari. Non so quanto sia scientifica la base di rilievo del sondaggio, ma ci sono i numeri che per adesso parlano. Il primo dato che emerge è che il 60% degli intervistati non risponde alle domande, e ciò denota quanto sia distante la forbice tra la gente stufa e delusa e la politica che alimenta tali sensazioni.

Le domande che vengono sottoposte fanno riferimento al ventaglio di gradimento tra i nomi di Calogero Bono, Fabrizio Di Paola e Gianluca Guardino, quali candidati a sindaco. Poi c’è una domanda che verte un commento sulla maggioranza che ha sostenuto Vito Bono, poi ancora una domanda tra l’amministrazione di Mario Turturici e quella di Vito Bono. L’analisi, naturalmente, viene effettuata sul 40% delle telefonate, considerate il “vaffa” del 60% di chi risponde. Fabrizio Di Paola sarebbe in pole position, distanziando Calogero Bono. Corposa, inoltre, la percentuale degli scontenti dell’amministrazione Vito Bono. Una percentuale che non rivolge il giudizio negativo solo sull’ex sindaco dimessosi, ma anche sul cartello politico che lo ha sostenuto.

Il sondaggio è stato commissionato dal Pdl locale, dunque è inutile caricarlo di peso “nazionale” che non ha assolutamente. Volendo pensar male, peccando ma azzeccando, il sondaggio avrebbe il compito di “rimuovere” un peso di coscienza e mettere i concorrenti di fronte ad una realtà dalla quale trarre le dovute considerazioni. Un sondaggio che mette di fronte una incontrovertibile realtà il parlamentare del Pdl, che non può che riflettere con un’apertura mentale che sembrava, invece, orientata verso il sud della città. In buona sostanza, la candidatura Di Fabrizio Di Paola capta l’attesa di una consistente fetta di elettorato e spariglia quei giochi che sembravano ormai chiusi.

Nella tarda serata di ieri, intanto, un incontro tra il parlamentare Pdl Giuseppe Marinello, i consiglieri comunali Fabrizio Di Paola e Calogero Bono, ha aperto la fase della riflessione, rimuovendo eventuali sensazioni concorrenziali. Un incontro, sostanzialmente, costruttivo.

Ma attenzione, il sondaggio non spariglia solo i giochi del centrodestra. Affatto, sparigli anche quelli della vecchia maggioranza. Il terzo polo è a pezzi. L’udc saccense ne è fuori e ha fatto la scelta di appoggiare un candidato che è stato all’opposizione di Vito Bono. Ma anche quello che è successo a Palermo ieri denota come il terzo polo regge su un filo sottile. Il sondaggio a favore di Fabrizio Di Paola, inoltre, rinverdisce quell’idea di un alleanza più estesa, elemento primario per affrontare la grave situazione in cui versa la città. Del resto, Mpa e Fli dovrebbero svenarsi per appoggiare eventuali candidature, nella vecchia maggioranza, che sarebbero la sintesi di una deleteria cultura improntata sul nepotismo e sul conflitto di interessi. Chissà cosa ne pensano Sabella, Ferrara e Brunetto.

Archivio Notizie Corriere di Sciacca

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *