Familiari, autorità cittadine civili e militari, il sindacato, hanno commemorato oggi presso il cimitero comunale di Sciacca la figura di Accursio Miraglia, segretario della Camera del lavoro che la mafia degli agrari ha ucciso la sera del 4 gennaio del 1947 in prossimità della sua abitazione, in un vicolo della centralissima via Giuseppe Licata, a due passi dalla sua abirazione.
Una figura che rimane indelebile nel ricordo di chi ha conosciuto la sua storia, in chi attraverso i genitori ed i nonni ha avuto raccontate le reali gesta di un uomo che davvero ha speso la sua breve vita in favore dei lavoratori, dei bisognosi, in un periodo storico in cui in Italia c’era la forte preoccupazione di un comunismo che avanzava e una classe borghese che con l’avvento della Repubblica aveva già perso molto del proprio ruolo di leader alla guida del Paese.
“Ci ha particolarmente colpito la riflessione di Franco Zammuto, attuale segretario della Camera del lavoro – oggi Miraglia, di fronte ai problemi di oggi saprebbe come muoversi. Se i feudatari bloccavano il lavoro dell’epoca, oggi c’è la burocrazia da battere, non avrebbe solo cercato le istituzioni più alte, si sarebbe eretto a protagonista di una battaglia proponendo soluzioni e progetti per e risorse cittadine, mettendo insieme realtà imprenditoriali e associazionismo”.
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