Sul diniego del Ministero alle trivellazioni nel Canale di Sicilia, il Comitato “Stoppa la piattaforma” esprime soddisfazioni:” E’ senza dubbio un grande risultato da attribuire all’impegno costante di tutte le associazioni aderenti al Comitato “Stoppa La Piattaforma”ed alle centinaia di persone che ad ogni titolo hanno collaborato a diffondere le notizie, sensibilizzare l’opinione pubblica, fare ricerche, spedire raccomandate, redigere le osservazioni alle VIA, etc. Una vittoria che ci aiuterà a salvaguardare il nostro angolo di Paradiso”.
Ma il Comitato, nel contempo, avverte: “In questo giorno però ci giunge anche la notizia che il governo presieduto dal prof. Monti ha deciso di liberalizzare le estrazioni petrolifere secondo il principio che “dove non è vietato è lecito trivellare”. Ha inoltre deciso di ridurre la distanza limite già esigua di 12 miglia dalle aree protette ad un valore ridicolo di 5 miglia. Il tutto senza toccare minimamente le Royalties, cioè le tasse che i petrolieri pagano al nostro Paese su ogni singolo barile di petrolio estratto, che, ricordiamolo, sono tra le più basse al mondo (4% in Italia contro il 60/70% del resto del mondo). Si avrà pertanto il duplice effetto di danneggiare l’ambiente e produrre un danno erariale di dimensioni enormi. Il Comitato “Stoppa La Piattaforma” è assolutamente contrario a questa forma di liberalizzazione selvaggia che si traduce in realtà in una vera e propria licenza di uccidere il nostro Mare. Valuteremo nei prossimi giorni tutte le forme di lotta che riterremo necessarie per fermare questo scempio”.
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