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IGNAZIO MESSINA E IL FEELING CHE NON C’E’ PIU’

Candidatura a sindaco di Paolo Mandracchia è però scelta coerente che potrebbe indurre Fabrizio Di Paola a ripresentarsi

Cinque anni fa, dopo il fallimento della candidatura a sindaco di Pippo Turco con un’operazione che anche oggi nessuno riesce a capire. Ignazio Messina si era accorto che il suo rapporto con la città era da ricostruire.

Finiti gli anni in cui era stato ammirato e quasi adorato, c’era da rimettere in moto il feeling xcon i saccensi e dare una spallata a quella vecchia politica tornata a governare senza però risolvere i problemi. Ma Messina è stato troppo impegnato a gestire il partito di cui è segretario nazionale e quei tre senatori che in qualche modo permettono a lui ed al partito di operare in campo nazionale con un senso politico logico.

Tutto questo lo ha portato a trascurare Sciacca. D’altronde, non gli si può impedire di coltivare le sue ambizioni politiche, di puntare magari ad un importante ruolo di governo. Oggi trova però il tempo di occuparsi di Sciacca ed a lui si affidano figure politiche di grande esperienza che forse appaiono in evidente difficoltà. Messina torna a Sciacca e incontra il suo vecchio amico Mario Turturici, con cui pianifica un progetto che poi serve a dare la sveglia a quel centrosinistra di cui sente di far parte, dove erano tutti un po’ confusi sulla strada da prendere e sul candidato a sindaco da scegliere per affrontare questa difficile campagna elettorale. E nell’occasione ritrova anche Tiziana Russo, oggi nel Pd, con cui aveva cominciato quella bella avventura politica di oltre 20 anni fa.

Messina, da leader, avrebbe indicato la strada per rendere forte la coalizione a suon di liste. Apprendiamo però che non tutti nell’area di centrosinistra sono convinti che il suo intuito sia ancora vincente. L’operazione Turco di cinque anni fa è storia recente, per molti è ancora fresca addirittura la scelta di 12 anni fa di dare appoggio, lui che dice da sempre di essere di centrosinistra, ad un sindaco dell’allora Popolo delle Libertà.

Una scelta quasi obbligata quella che con molta probabilità condurrà alla candidatura a sindaco di Paolo Mandracchia. E’ forse quest’ultima la mossa meno azzardata e più coerente di tutta l’operazione. E’ giusto che ad assumersi la responsabilità di un progetto alternativo alla giunta uscente sia uno degli esponenti politici che con determinazione hanno avuto in questi anni un atteggiamento politico di critica e di coerente opposizione. Sarebbe stato assurdo continuare a cercare figure esterne, facce pulite o tecnici volenterosi.

Ci auguriamo che in virtù di quella coerenza che la politica oggi spesso rigetta, nel tentativo di farsi il lifthing per nascondere le rughe, anche Fabrizio Di Paola si ricandidi e si presenti agli elettori per un giudizio sul lavoro svolto in questi cinque anni.

Mandracchia contro Di Paola, dunque, per giudicare entrambi. Con Cinque Stelle terzo incomodo. Sarebbe una bella sfida.

Redazione Corriere

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