Lettera di solidarietà dei dipendenti delle Terme all’amministratore Turriciano, contestato dal sindacato Ugl
“Solidarietà e fiducia”: questo l’oggetto di una lettera di solidarietà all’amministratore unico firmata dai dipendenti della Terme di Sciacca srl e trasmessa agli organi istituzionali della città ed al governo della Regione dopo l’attacco fatto dal sindacato Ugl a Carlo Turriciano in ordine alla gestione delle assunzioni ed all’organizzazione generale. Un atto di solidarietà dei lavoratori, dunque, e quindi di sfiducia al sindacato.
I 34 lavoratori che firmano il documento, parlano di “vile attacco subito ad opera di un esponente del mondo sindacale che dimostra di non essere a conoscenza della significativa e proficua svolta gestionale impressa dal dottor Turriciano”. E poi, uno snocciolare di numeri sulla situazione di bilancio vecchia e nuova e le presenze alberghiere. Riguardo alla vicenda delle assunzioni, il personale parla di “accuse prive di fondamento”. “Le assunzioni – scrivono – da quando è iniziata l’era Turriciano sono state effettuate seguendo una graduatoria condivisa pienamente dalle organizzazioni sindacali e ognuno dei dipendenti è messo nelle condizioni di lavorare in assoluta sicurezza. Il rispetto delle leggi in materia è divenuto un punto fermo dell’attuale gestione. Così come la scelta dei lavoratori in base, solo ed esclusivamente, al merito; e non già alle amicizie o alle appartenenze politiche.
Inoltre – si legge ancora – le scelte di individuare un assistente alla direzione dell’albergo, un responsabile tecnico e un giardiniere hanno preso le mosse dalla necessità di dare una guida nella gestione dell’hotel, di meglio manutenzionare gli impianti e di riportare agli antichi splendori le aree a verde (obiettivi abbondantemente raggiunti)”. Secondo il personale, tali figure non risultavano essere tra il personale presente in graduatoria.
Una difesa a tutto campo, con l’elencazione di particolari e con la presa di distanza dal sindacato in questione, l’Ugl, con Turriciano descritto come manager sempre aperto al dialogo e al confronto. “I motivi che hanno spinto quell’unico sindacalista ad avviare questa campagna di discredito nei nostri e nei confronti dell’amministratore – conclude la lettera – non li conosciamo. Che di mezzo ci sia il fatto che alcuni di quei pochi dipendenti fino a poco tempo fa iscritti alla sua sigla abbiamo deciso di tirarsi fuori ?”
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