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GOLE DELLA TARDARA, VERSO IL GEOSITO

Il Comune di Sciacca, in sinergia con il Comune di Sambuca ed in collaborazione con il C.i.r.s. (Centro Ibleo di Ricerche Speleo.Idrogeologiche) di Ragusa, ha avviato un progetto per l’istituzione di un geosito carsico denominato “Gole della Tardara” – ai sensi della Legge Regionale n° 25 del 11.04.2012.

L’obiettivo di questo progetto, che vede coinvolti i due comuni, è quello di avviare un’indagine geomorfologica, carsica e speleologica del bacino idrografico delle Gole della Tardara, finalizzata alla conoscenza, valorizzazione, tutela e fruizione sostenibile, a impatto minimo delle singolarità geologiche, naturalistiche e storico-antropiche presenti ed alla istituzione dell’area come “Geosito carsico”.

Nell’area della Tardara un particolare assetto strutturale ha dato vita, nel tempo, ad una gola bellissima, conosciuta come stretto Arancio o gola della Tardara, attraversata dal fiume Carboj, gola talmente stretta che le pareti sembrano richiudersi su se stesse. E’ uno dei luoghi naturalistici più interessanti e belli della nostra regione. Quest’area è conosciuta anche per i suoi numerosi anfratti e per le sue grotte carsiche.

Il progetto avrà la durata di un anno e si svilupperà in diverse fasi che prevedono indagini in campo, il censimento delle cavità carsiche, l’esplorazione delle cavità già note o da individuare. Per le sue diverse aree di ricerca, l’iniziativa vedrà anche la partecipazione della Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento, dell’Azienda Foreste Demaniali, della Soat di Sciacca e dell’Università di Palermo.

Sabato prossimo 29 Novembre, alle ore 17 nei locali della sala Blasco del Comune di Sciacca, in occasione del convegno dal titolo “ Il geosito carsico delle “Gole della Tardara” conosceremo i dettagli di questo nuovo affascinante progetto.

Parteciperanno al convegno il Sindaco di Sciacca Fabrizio Di Paola, il presidente del Consiglio Calogero Bono, l’Assessore ai beni culturali Salvatore Monte, il geologo Rosario Ruggeri, il dirigente dell’Azienda forestale di Agrigento Giuseppe Di Miceli,  Antonio Fulco dell’università agli studi di Palermo,  Antonino Terrana della Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento.

 

Redazione Corriere

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