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GLI 80 ANNI DELL’AEROPORTO “FANTASMA” (video)

Preparativi in corso in contrada Piana per la manifestazione commemorativa promossa in occasione degli 80 dalla costruzione del cosiddetto “Aeroporto fantasma”. Nell’occasione due aerei caccia Eurofighter 2000 Typhoon del 37° Stormo di Trapani e un aereo P72 antisommergibili del 41° Stormo di Sigonella, sorvoleranno domenica prossima 22 luglio il cielo di Sciacca.

L’aeroporto della Piana era una base aeroportuale realizzata alla fine degli anni Trenta nel vivo di una crisi internazionale che poi condusse allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Fu al servizio della flotta aerea italo-tedesca e per molto tempo rimase sconosciuta alle forze alleate. Era infatti ben mimetizzata tra gli ulivi che ancora oggi sorgono in quell’area a nord del centro abitato di Sciacca.

La manifestazione è organizzata dal locale comitato “Piana Scunchipani” in collaborazione con l’Aeronautica Militare Italiana. Il presidente del comitato, Rosario Vitrano, ha voluto promuovere un’iniziativa con la quale riaccendere l’attenzione su una parte della storia di Sciacca in parte dimenticata e commemorare i militari ed i civili morti in occasione dei bombardamenti. 

Preziosa per la parte organizzativa, la collaborazione dello scrittore Nicola Virgilio, autore alcuni anni fa di una pubblicazione dal titolo “Sciacca 1940/1943, l’aeroporto fantasma. Diario e memoria di guerra”. In queste ore si stanno definendo i preparativi e sono in corso sulla zona di Sciacca dei voli di perlustrazione degli aerei impegnati, come documentiamo nel video di Leonardo Gerardi. 

 

Sarà scoperta una targa ed a mezzogiorno lo spettacolare sorvolo nella zona degli aerei militari. Le piste dell’aeroporto furono realizzate mantenendo intatta tutte la coltivazioni degli uliveti ed i pascoli circostanti, mimetizzando e proteggendo gli aerei nei parcheggi. Diverse abitazioni delle contrade circostanti vennero requisite dal comando italiano e dal comando tedesco., mentre gli avieri e sottufficiali risiedevano in capannoni costruiti tra gli ulivi. La base rimase nascosta e mimetizzata per ben tre anni, dal 1940 al 1943.

L’aeroporto dopo la guerra cessò l’attività e venne chiuso. Essendo le piste in terra battuta, i terreni divennero poi agricoli ed oggi ci sono poche tracce di tale presenza.

Giuseppe Recca

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