“Oltre il 55% del territorio agrumicolo in Italia, tra i maggiori produttori al mondo, si trova in Sicilia, eppure i nostri imprenditori devono subire la messa in circolo di frutta concorrente infetta, con la benedizione della Commissione Europea”.
A denunciare l’anomalia, l’assessore all’agricoltura del Comune di Ribera, Giuseppina Spataro, intervenendo sull’import di arance del Sudafrica contaminate dal virus Black spot. Ribera e altri 14 comuni viciniori le produzioni di Navelina, Brasiliano e Washington Navel vantano la Denominazione di Origine Protetta.
“Il grave caso verificatosi – commenta Spataro – rafforza anni di battaglie spese a favore della qualità delle nostre arance, garantita da certificazioni e marchi protetti. È inconcepibile che oltre ad umiliare la produzione siciliana sui mercati, le importazioni extracomunitarie possano introdurre nuove malattie alle colture indenni” conclude l’assessore di Ribera che si associa all’appello lanciato dalla Coldiretti di chiudere i confini alla merce infetta.
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