GIRGENTI ACQUE: TANTI DEBITI E POCHI SOLDI PER RIPARARE I DANNI ALLE RETI IDRICHE E FOGNARIE

Gran da fare per i Commissari straordinari della Girgenti Acque, nominati dopo l’interdittiva antimafia emanata dal Prefetto di Agrigento, alle prese per certificare decine di milioni di debiti e constatare che non c’è quella disponibilità liquida necessaria per riparare i danni sulle reti idriche e sul sistema delle fogne dei comuni che gestisce.

Abbiamo cercato di costruire con grandi difficoltà, e con l’aiuto del nostro collega Franco Pullara, le cifre che offrono l’esatto quadro della situazione. Disponibili, comunque,  a pubblicare eventuali precisazioni e rettifiche da parte di Girgenti Acque.

INCASSI DALLE UTENZE. Girgenti acque, incasserebbe dall’utenza circa 3milioni di euro al mese.

DEBITI CON SICILIACQUE. Deve a sua volta pagare 1,2 milioni al mese per la rata di ripianamento dell’esoso debito nei confronti di Siciliacque (la società mista con la Regione che vende a prezzo altissimo l’acqua a Girgenti Acque).

ENEL. La bolletta incide per800 mila euro.

PERSONALE. Il costo del personale supererebbe il milione di euro sempre al mese.

Gli altissimi costi fissi portano a pensare che rimarrebbe ben poco per affrontare i lavori straordinari necessari per garantire il buon uso delle reti idriche e fognarie del 27 Comuni che hanno consegnato le reti. Reti idriche , come si sa, colabrodo e condotte fognarie fatiscenti; senza dimenticare i depuratori fuori norma e sequestrati dalla magistratura.

In tal mare tempestoso, rimane saldo l’impegno dei dipendenti dell’Azienda che si fanno in quattro per fronteggiare i reclami dei cittadini.

Rispetto al quadro con confortante della Girgenti Acque, non meno roseo appare quello dell’ATI. Un ATI diviso tra 27 Comuni che hanno consegnato le reti e 16 “ribelli. Quest’ultimi, di mettere pozzi in Comune con gli altri non hanno intenzione. Non si conosce e non è dato sapere, quale sia l’idea dell’ATI nel partorire l’alternativa a Girgenti Acque, anche perchè necessitano tanti soldoni e i Comuni non hanno manco gli spiccioli a disposizione.

In tutto questo deve vivere l’utenza che ha la sfortuna di abitare in zone con la condotta fognaria rotta, con i liquami che scorrono in assoluta libertà e con le strade interrotte per gli avvallanti provocati dalle rete fognaria e idrica.

Filippo Cardinale