GETTO’ IL CAGNETTO DAL TERZO PIANO: PATTEGGIA 6 MILA EURO DI MULTA

Dopo una lite familiare aveva, per rabbia, gettato il cagnetto dal terzo piano, che riportò la frattura delle zampette. La vicenda finì nell’aula giudiziaria del Tribunale di Sciacca con un capo di imputazione nei confronti dell’autrice dell’insano gesto, Rosalia Caruso, originaria di Villafranca Sicula e residente nella città termale: maltrattamento di animali.

Ha patteggiato una pena pecuniaria di 6 mila euro, pena sospesa. Il giudice Paolo Gabriele Bono ha subordinato tale beneficio alla prestazione di attività lavorativa non retribuita presso il Comune di Sciacca, con lavori di manutenzione a cura del patrimonio pubblico, comprese ville e giardini, per un periodo di 24 giorni. La Caruso è stata condannata anche al pagamento del risarcimento del danno alla parte civile A.n.p.a.n.a. pari a 375,75 euro.

 “La mia assistita- dichiara l’avvocato difensore Mauro Tirnetta – ha riconosciuto che si è trattato di un gesto deprecabile frutto di un attimo di follia per motivi personali. Ha ammesso il fatto con immediatezza e il giudice ha accolto la nostra richiesta di patteggiamento”.

Il fatto avvenne il 7 novembre del 2009. Il cagnetto, un incrocio tra maltese e bolognese, riportò un trauma neurologico e la frattura ossea. La vicenda venne riportata dalla stampa, dalle emittenti locali che diffusero le immagini di quella creatura a quattro zampe dopo il ricovero dal veterinario. Aveva le zampette ingessate. Immagini che colpirono nel cuore e nelle sensibilità una donna saccense, l’avvocato Lia Farina, che lo prese in affidamento. “Ora Nico – così lo chiama la nuova “mamma” Lia- sta con me da due anni. Le zampette sono rimaste risentite e quando cammina si nota. Sono rimaste storte. E’ un cagnetto dolcissimo, ma ha tanta paura, sempre. Diffida sempre di chi gli si avvicina. Ha paura di stare solo, ha subito dei traumi psicologici davvero importanti”. L’avvocato Lia Farini si pone sempre un interrogativo: “Mi chiedo sempre cosa pensava Nico quando precipitava dal terzo piano”.

 

Nella foto il cagnetto Nico. Oggi ha quattro anni.

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