La prima votazione dei 133 cardinali riuniti in Conclave da ieri pomeriggio ha prodotto una fumata nera. Rispetto al conclave del 2013, iniziato alla stessa ora di quest’anno, la prima fumata è arrivata un’ora e venti dopo. A pesare, secondo quanto si apprende, sarebbero state una serie di concause: in primis la lunghezza della meditazione tenuta dal cardinale Raniero Cantalamessa, durata 45 minuti, ma anche il fatto che i porporati, oltre ad essere diciotto in più rispetto al 2013, nella maggior parte sono neofiti e diversi di loro non parlano italiano. Quindi le operazioni di voto hanno preso decisamente più tempo. Il 12 marzo del 2013, anno in cui fu eletto Papa Francesco, l’extra omnes fu pronunciato alle 17.33 nella prima riunione del conclave e la prima fumata nera ci fu alle 19.41, due ore e 8 minuti dopo. Oggi (nel conclave ci sono 18 cardinali elettori in più) l’extra omnes è stato dato alle 17.43 e la fumata si è vista alle 21.03. Quello iniziato ieri è l’undicesimo conclave dall’inizio del Novecento e i primi dieci si sono tutti contraddistinti per la brevità, tra i 2 e i 5 giorni. Nella storia dei conclavi il record del più lungo va a quello di Viterbo nel 1268 quando servirono 33 mesi per eleggere Gregorio X. Il più breve, di dieci ore, fu nel 1503 e si consumò in una notte, tra il 31 ottobre ed il 1 novembre, per eleggere Giulio II.
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