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Feto muore pochi giorni prima della nascita: la denuncia dei genitori e l’inchiesta della Procura

La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo, per omicidio colposo, al momento contro ignoti, sul decesso di un feto, al nono mese di gestazione, morto prima di venire alla luce, all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata.
I genitori, di Palma di Montechiaro, un ventinovenne bracciante agricolo, e una ventiseienne casalinga, non si danno pace e vogliono risposte su quanto accaduto e capire perché una gravidanza apparentemente normale abbia portato alla morte della loro piccina, a pochi giorni dalla data del parto.
È ancora presto per parlare di un caso di malasanità, ovvio che l’inchiesta già avviata farà chiarezza. Il sostituto procuratore, titolare del fascicolo, ha ordinato il sequestro del feto, portato nella camera mortuaria del nosocomio licatese, e disposto l’autopsia, ma per avere tutte le risposte del caso bisognerà attendere diverse settimane. Le indagini sono state affidate ai carabinieri della Compagnia di Licata, e come primo passaggio dell’attività investigativa, incaricati dal magistrato inquirente, hanno raggiunto il presidio ospedaliero e sequestrato la cartella clinica e l’intera documentazione della paziente.
Tutto è cominciato nel pomeriggio del primo novembre, quando la ragazza, accompagnata dal marito, s’è presentata al Pronto soccorso dell’ospedale di Licata per sottoporsi ad un controllo. Fino a qualche giorno prima tutto sembrava procedere per il meglio. Il ginecologo, nel corso della visita, ha rilevato l’assenza del battito cardiaco e, da lì a poco, ha confermato la morte intrauterina del feto. La madre, colta da un malessere, è stata subito ricoverata, nel reparto di Ostetricia e precauzione tenuta in osservazione, mentre il padre, ancora affranto per la perdita della sua bimba, s’è recato alla caserma dei carabinieri ed ha formalizzato la denuncia, sostenendo nella querela, che la morte sarebbe avvenuta, per asserita «negligenza ed imperizia dei medici curanti dell’ospedale».
Stando alle informazioni raccolte, la madre stava bene e non presentava alcun problema, e anche il feto stava bene, come dimostrerebbero le analisi e le radiografie eseguite durante la gravidanza. Ecco perché tutte le ipotesi attualmente sono al vaglio degli inquirenti che parlano di «un’inchiesta dovuta». Forse sarebbe subentrato un evento spontaneo raro, oppure di natura traumatica, od ancora a provocare la morte del piccolo potrebbe essere stato un nodo creatosi nel cordone ombelicale che avrebbe impedito il passaggio dell’ossigeno, ma potrebbe anche trattarsi di un errore medico.
I genitori vogliono conoscere la verità, ma su questo punto, spetterà alla magistratura esprimersi.

Fonte La Sicilia

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