Dal 7 agosto al 5 settembre, la pesca del gambero rosso e viola è sospesa per le marinerie siciliane che operano nelle zone GSA 12–16. Il provvedimento, emanato dal Ministero dell’Agricoltura in linea con le direttive europee, punta a tutelare gli stock demersali e le aree di riproduzione. Ma mentre le barche siciliane restano ferme, i pescherecci nordafricani – soprattutto tunisini – continuano a pescare indisturbati nelle stesse acque, non soggetti alle stesse regole.
Il blocco coinvolge l’intera fascia costiera da Mazara del Vallo a Siracusa, passando per Sciacca, Porto Empedocle, Lampedusa e Portopalo. Le imprese locali denunciano una misura calata dall’alto, che ignora la loro programmazione e aggrava una crisi già profonda.
A settembre scatterà un ulteriore fermo regionale per le imbarcazioni con reti a strascico nella GSA 16, esclusi solo i pescherecci oceanici. Il 2025 rischia di diventare l’annus horribilis della pesca siciliana: si stima un calo del 30% del settore, aggravato dal caro gasolio, dal maltempo e dalla carenza di manodopera, che costringe le imprese a rivolgersi a personale extra-UE. Resta infine irrisolto il nodo della CISOA, la cassa integrazione speciale, ancora non estesa ai pescatori.
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