Farmaci e alte temperature: il vademecum per un’estate in sicurezza

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Si tratta di suggerimenti diffusi dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per aiutare cittadini e pazienti a gestire correttamente farmaci e terapie durante l’estate.
Le alte temperature, possono compromettere l’efficacia e la sicurezza di molti medicinali, con conseguenze anche gravi per la salute. Le alte temperature, infatti, possono alterare l’efficacia e la sicurezza di molti medicinali, come quelli per l’ansia, l’ipertensione, il Parkinson e gli antibiotici, influenzando il loro meccanismo d’azione. A mettere in guardia è l’Agenzia Italiana del Farmaco
che, con un vademecum sui social e un approfondimento sul portale, suggerisce indicazioni utili a chi assume terapie.
Conservazione: regole d’oro contro il caldo
AIFA raccomanda di:
- Leggere sempre il foglio illustrativo, che indica le modalità di conservazione.
- Evitare l’esposizione diretta al sole e non lasciare mai i farmaci in auto.
- Preferire compresse e capsule alle soluzioni liquide, più sensibili al calore.
- Utilizzare borse frigo o contenitori termici durante i viaggi.
- Conservare i farmaci nella confezione originale, che protegge da luce e umidità.
- In aereo, tenere i medicinali essenziali nel bagaglio a mano, accompagnati dalla prescrizione medica.
Farmaci come insulina, ormoni e vaccini richiedono temperature controllate tra 2 e 8 °C. Se un medicinale cambia colore, odore o consistenza, è meglio non assumerlo e consultare il medico.
Terapie e caldo: attenzione agli effetti collaterali
Alcuni principi attivi possono alterare la capacità dell’organismo di regolare la temperatura corporea o aumentare il rischio di disidratazione. Tra i farmaci più sensibili al caldo:
- Antistaminici, che ostacolano la sudorazione.
- Antipsicotici, antidepressivi e antiparkinsoniani, che abbassano la pressione arteriosa.
- Ansiolitici e miorilassanti, che aggravano la spossatezza e i problemi respiratori.
- Beta-bloccanti e vasodilatatori, che riducono la capacità di dissipare il calore.
- Diuretici, che favoriscono la perdita di liquidi ed elettroliti.
In alcuni casi, una rimodulazione della terapia può essere valutata dal medico, soprattutto per pazienti fragili o cronici.
Fotosensibilizzazione: il rischio invisibile
Farmaci come antibiotici, cortisonici e antinfiammatori topici possono provocare rash cutanei o eritemi se combinati con l’esposizione ai raggi UV. AIFA consiglia di:
- Usare creme solari ad alta protezione
- Indossare abiti leggeri e coprenti
- Evitare il sole dopo l’applicazione di gel o cerotti fotosensibilizzanti