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EX OSPEDALE, ABBANDONO E DEGRADO IN UNA CITTA’ TURISTICA

L’immobile sorge vicino alle Terme ma nessuno si cura di fare qualcosa

Abbandonato e fatiscente, oggi è anche transennato per problemi di sicurezza. Il vecchio ospedale di via Figuli, chiuso ormai da nove anni, continua ad essere un monumento all’incuria nel centro storico di Sciacca. La struttura continua ad offrire un’immagine di abbandono di un immobile che sorge nei pressi dell’area termale. Le finestre dell’edifico alcuni anni fa erano state murate in seguito ai numerosi episodi di vandalismo. Gli infissi venivano forzati ed era facile penetrarvi. I cittadini si chiedono come sia possibile che la Regione, proprietario dell’edificio, non sia ancora riuscita a venderlo o a decidere una futura destinazione. C’è un’ala dell’edificio, quella realizzata 15 anni fa, in ottimo stato, che era stata richiesta dall’Asl per i propri servizi ambulatoriali. Le due aziende, entrambe regionali, non raggiunsero però l’accordo ed ora anche l’attuale assessorato regionale alla sanità non è ancora intervenuto. Il Tdm e il Movimento Cittadinanzattiva di Sciacca da tempo propongono l’ipotesi di trasformare l’immobile in una sorta di “cittadella della salute”, o quantomeno di luogo sede di questi servizi territoriali che da anni reclamano maggiore efficienza. La destinazione futura riguarderebbe sempre l’erogazione di servizi sanitari, ma nessuno riesce a fornire notizie chiare. Viene naturale chiedersi come si può continuare ad assistere impotenti a questo scempio, al lento degrado di una struttura pubblica che sorge in uno degli ingressi di una città definita turistica. Nei nove anni che i servizi ospedalieri non hanno più sede nella vecchia struttura di via Figuli, sono state avanzate innumerevoli proposte di destinazione futura dell’immobile. Inizialmente c’era stato un timido interesse da parte dell’azienda delle terme, per farne un albergo per i curandi, poi c’è chi prefigurò la possibilità di creare un centro scolastico per risolvere i problemi dell’edilizia scolastica in città, poi ci furono degli incontri per trasferirvi i servizi dell’Asl, ora c’è il più assoluto e preoccupante silenzio.

Perchè non avviare un dialogo con la Regione per trasformarlo in parcheggio ?

Redazione Corriere

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