EMERGENZA RIFIUTI: DISASTRO “IN HOUSE”

E’ noto a tutti, la gestione dei rifiuti con le scelte adottate dalla politica è una frana ben visibile a tutti. Mentre in altre realtà nord italiane ed europee in genere la raccolta dei rifiuti, con la differenziata, è un affare a beneficio della collettività, nel sud d’Italia e in Sicilia particolarmente, si trasforma in disastro e diventa un intreccio tra politica e affari a tutto danno della collettività.

A Sciacca stiamo vivendo l’emergenza rifiuti causata da diversi fattori. Dalla scarsa liquidità della Sogeir che non riceve i soldi dai Comuni, alla discarica chiusa di Sciacca che costringe i mezzi a viaggi extra urbani con costi in più e tempi che si sono allungati a dismisura. E’ ancora acceso nella nostra Sciacca il dibattito tra affidamento a terzi e gestione “in house” della raccolta dei rifiuti.

Questo sistema ha evidenziato bene tutti i limiti, provocando una serie di disagi e disservizi che stanno creando danno ai cittadini, ai turisti, alla città. Una gestione affidata con un metodo diverso da quella “in house, avrebbe consentito all’Amministrazione comunale di diffidare immediatamente la società privata, costringendola all’applicazione del contratto e usando mezzi legali più incisivi.

Invece, l’amministrazione è stata costretta a ricorrere ad un’ordinanza per prendere in nolo altri mezzi per far fronte all’emergenza di questi giorni. Nessun fa credito alla Sogeir perché “non paga”. Il sistema del falso virtuosismo ha generato falle incredibili e ha fatto emergere strane anomalie. Una su tutte quella del Comune di Bivona: deve versare alla Sogeri una ingente somma e non riceve neanche un sollecito.

E’ giunto il momento di considerare in modo obiettivo la questione della gestione “in house”, senza farsi prendere dalle emozioni politiche. Del resto, il passato e il presente ha dato e dà eclatanti ed evidenti esempi di come il pubblico non è in grado di fare impresa. Terme docet.

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