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ELEZIONI REGIONALI: VERSO L’ISOLAMENTO DI SCIACCA

Silenzio nella città termale sulle candidature alle prossime elezioni regionali che si svolgeranno tra 51 giorni

Editoriale di Filippo Cardinale

Mancano solamente 51 giorni alle elezioni regionali (si vota solo un giorno, domenica 28 ottobre) e tutto tace in Città. Paradossalmente, la prima città più grande della provincia, dopo Agrigento, è avvolta da uno strano velo politico che non fa trasparire indiscrezione alcuna.

Ma si tratta solo di indiscrezioni tenute dentro lo scrigno della riservatezza? Oppure, il silenzio che avvolge la Città manifesta la vera dimensione della politica attuale? Questa seconda ipotesi è la più veritiera e molti operatori della politica hanno accantonato le certezze e si sono fatti avvolgere dalla paura di non farcela, di essere trombati, di finire dentro la morsa della protesta della gente stanca di una politica assai distante da essa. Sta di fatto che viene meno quella frenetica corsa per la conquista di un seggio al Parlamento regionale. Seggio che frutta non meno di 15 mila euro mensili di indennità, oltre a tanti privilegi, tra cui quello di farsi chiamare “onorevole”.

Il quadro politico futuro, cioè quello che uscirà dopo il 28 ottobre, è assai chiaro. Il nuovo Presidente della Regione non avrà la maggioranza, e sarà costretto a sorridere a chi è stato fino al giorno prima dello spoglio delle schede elettorali l’avversario, il “nemico”, politicamente parlando. Saranno costretti ad abbracciarsi vincitori con parte di vinti. Che scenario!

Intanto, si profila sempre più il quadro reale di una Sciacca a cui mancherà la sua rappresentanza all’Assemblea regionale. Pare, infatti, che la prima Città della provincia di Agrigento, dopo il Capoluogo, sia destinata a rimanere senza “onorevole”, perdendo il seggio a beneficio di altre realtà. Il clima di difficoltà si legge anche dal silenzio sulle candidature.

Una sola è la certezza, la ricandidatura del deputato uscente del Pd, Vincenzo Marinello che dovrà concorrere con due colleghi del calibro di Giovanni Panepinto e Giacomo Di Benedetto.Come, del resto, certo è che il Pd agrigentino non avrà più i tre seggi attuali.

A Sciacca, dunque, oggi si possono fare solo indiscrezioni. L’ex presidente del Consiglio comunale, Filippo Bellanca , che milita nella fila di Alleanza per l’Italia, da tempo scalda i motori. Ma anche la sua candidatura viaggia sul filo sottile dell’ipotesi non confortata, ancora, da nessuna certezza. Attivissimo, in questo ultimo periodo, il consigliere provinciale Mario Lazzano . Il saccense, ex An poi confluito nel Pdl, sforna una consistente mole di comunicati stampa intervenendo in ogni settore della vita sociale ed economica della città termale. Anche questo può essere letto con un segno di una possibile candidatura. Ma Lazzano si è dimostrato un “uomo di partito” e attende “segnali” dai parlamentari di riferimento.

Una candidatura certa è quella di Matteo Mangiacavallo che corre nella lista del Movimento 5 Stelle insieme a Emma Giannì , candidata a sindaco nella passata competizione elettorale. Poi si va avanti ancora su ipotesi. Nella lista Sinistra, Ecologia, Libertà dovrebbe far parte l’ex assessore al bilancio, Fabio Leonte , o l’attuale consigliere comunale Paolo Mandracchia . Ma c’è anche l’ipotesi di Enzo Guirreri che ha concorso alla conquista della poltrona di sindaco nella scorsa elezione.

Nel Pdl, si vocifera anche il nome del parlamentare nazionale Giuseppe Marinello . C’è chi dice che il segretario Angelino Alfano lo abbia sollecitato a concorrere sul campo provinciale per conquistare un seggio al Parlamento siciliano. Ma potrebbe scendere in campo un fedelissimo di Marinello, l’attuale presidente del Consiglio comunale Calogero Bono .

Nella vicina Ribera le cose, invece, assumono una fisionomia diversa. Sono quattro le candidature certe: quella del deputato uscente Salvatore Cascio del Pid, quella dell’ex assessore provinciale Mariano Ragusa , che indosserà la maglia del neonato partito di Lombardo. Altre due candidature certe sono quelle di Nicola Ciccarello , Sel, e Nino Ficara , Idv.

Il fatto che ancora a pochi giorni dalla presentazione delle liste ci sia tanta incertezza dimostra la difficoltà che sta attraversando la politica.

Redazione Corriere

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