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ELEZIONI REGIONALI: BONO SI, BONO NO

Certo è che dalle parti di Agrigento non vogliono affatto che da Sciacca partano candidature di peso

Il social network sarà anche un luogo dove ridere e scherzare, ma a volte ci azzecca…

Ieri sera poco prima di mezzanotte il consigliere comunale Filippo Falautano annuncia trionfalmente che è ufficiale la candidatura all’Assemblea regionale siciliana di Calogero Bono, presidente del consiglio comunale. Prendiamo per buono l’annuncio di Falautano, ma dopo poche ore ci rendiamo conto che si tratta solo dell’auspicio suo personale e del gruppo di “Progetto Sciacca”. Il Pdl a Sciacca non ha ancora deciso chi sarà il candidato, quella di Bono rischia di diventare la candidatura virtuale come quella a sindaco di pochi mesi fa e la questione alimenta anche la discussione interna al partito.

Certo è che dalle parti di Agrigento non vogliono affatto che da Sciacca partano candidature di peso. Anche in questo caso, dunque, emerge quell’agrigentocentrismo che si sta infilando un pò in tutti i settori, nella politica prima di tutto. Il Pdl alla fine metterà in lista il coordinatore cittadino Fiorica, che non rivestendo cariche istituzionali e non avendo per il momento il carisma e il seguito di chi, come Bono, da anni sta in trincea, non potrà dare fastidio agli agrigentini, limitandosi ad una candidatura di servizio. Chissà cosa ne pensano Falautano e quelli di “Progetto Sciacca”, che avrebbero voluto un sindaco e rischiano di non avere nemmeno un onesto ma ambizioso candidato all’Ars.

Da tutto questo “quararum” interno al Pdl sembra defilarsi il sindaco Fabrizio Di Paola, al quale suggeriamo però di analizzare approfonditamente il rischio che si corre di non avere nemmeno un deputato saccense nella prossima Assemblea regionale siciliana. Da accentratore qual’è, Di Paola non ha certo bisogno di riferimenti a Palermo: lui ci va di persona a dialogare con i rappresentanti del governo regionale, vedi la recente riunione con Armao, alla quale poteva partecipare anche Vincenzo Marinello nella qualità di rappresentante saccense all’Ars. Ma privarsi di un vero punto di riferimento, qualunque sia il suo colore politico, potrebbe essere un errore fatale per la città in un periodo storico così difficile. Ecco che sarebbe quindi auspicabile che lo stesso sindaco scenda in campo (ovviamente nell’ambito dei suoi alleati attuali e futuri) per determinare un progetto politico che conduca a Palermo un’autorevole figura politica saccense, che può essere Bono, ma anche altri esponenti dell’area moderata.

Nelle prossime ore ne sapremo di più…

Redazione Corriere

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