AGRIGENTO- Prosegue nel silenzio la competizione elettorale tutta di “cosa loro” per l’ex provincia. A votare non sono i cittadini, privati dal diritto al voto, ma solo i sindaci e i consiglieri comunali. Ma c’è anche una strana alleanza, quella tra Fi-Mpa-Pd-M5S. Insomma, proprio Pd e quel M5S che dicono peste e corna sul governo Schifani, forzista di prim’ora, abbracciano Fi e Mpa che fanno parte del centrodestra e del governo regionale. Ma in politica tutto è possibile, anche cancellare gli schiaffi ricevuti. “Questo importante appuntamento elettorale si caratterizza, in provincia di Agrigento, per una certa singolarità”, dichiara l’on. Carmelo Pace, capogruppo Dc all’Ars, perchè “siamo di fronte a una competizione con due candidati di centrodestra e in assenza, cosa paradossale, del candidato presidente del cosiddetto campo largo o progressista. E questo avviene proprio nella provincia del capogruppo all’ARS del Pd, il principale avversario politico del governo Schifani”. Rincara la dose, Pace: “Le battaglie” si affrontano pubblicamente, con trasparenza, mettendoci la faccia e, soprattutto, con dignità politica. Elementi che, dalle parti della nuova accozzaglia politica non si sono visti”. Altro destro potente di Pace: “Dagli artefici dell’inciucio, nell’ultimo mese, nessuna risposta di fronte agli appelli all’unità del centrodestra, nessuna dichiarazione pubblica a sostegno del candidato presidente Pendolino scelto, nelle segrete stanze, insieme ad alcuni del Pd, come nessuna spiegazione plausibile ai loro sindaci e ai loro consiglieri sul territorio”. Per il parlamentare agrigentino “nella provincia del capogruppo del Pd, al netto delle dichiarazioni di rito, a sinistra hanno letteralmente svenduto i valori e la loro storia. A Palermo fieri oppositori di Forza Italia e del centrodestra guidato dal Presidente Schifani, ad Agrigento, invece, a fari spenti con un inciucio senza precedenti siglato, tra l’altro, con metodo carbonaro. E i 5 stelle, moralizzatori di professione, con quale coraggio e con quale credibilità – si chiede il capogruppo della DC – continueranno ad attaccare il centrodestra, e quelle che definiscono quotidianamente politiche fallimentari, dopo l’adesione supina al cartello elettorale di Gallo, Di Mauro e Catanzaro che, di fatto, sancisce la loro alleanza con Forza Italia, partito del Presidente della Regione Schifani?”
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