Educazione sessuale in classe con il consenso dei genitori

Lo prevede il recente decreto approvato dal Consiglio dei Ministri
Serve il consenso preventivo e scritto dei genitori degli alunni per le attività extra curriculari e di ampliamento dell’offerta formativa che riguardano la sessualità, mentre nelle scuole dell’infanzia ed elementari i temi affrontati su questi argomenti devono essere solo quelli previsti dai programmi nazionali (biologia, corpo umano, riproduzione ecc). A stabilirlo è un provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri che ha previsto anche l’arresto obbligatorio in flagranza e semi flagranza di reato – che non riguarderà i minori – nel caso di lesioni a danno di docenti e presidi.
Per le lezioni che hanno per tema la sessualità, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha detto che i genitori dovranno avere informazioni esaurienti sui soggetti esterni coinvolti, sul materiale didattico utilizzato, sulle finalità e le modalità di svolgimento delle attività proposte. Per le attività di ampliamento dell’offerta formativa obbligatorie, le scuole devono fornire una alternativa laddove sia stato negato il consenso del genitore. «Noi, agendo all’insegna del valore della trasparenza, intendiamo rafforzare l’alleanza tra la scuola e le famiglie come abbiamo fatto con la circolare sui compiti a casa. I genitori devono essere consapevoli delle iniziative didattiche che vengono trattate in classe come per esempio la sessualità», ha affermato Valditara