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Disservizi idrici Sciacca. Dc: “Sindaco faccia chiarezza su Aica”

Per il partito di Totò Cuffaro ci sono anche gravi responsabilità dell’amministrazione comunale nelle inefficienze del servizio idrico in città

SCIACCA. “La città merita verità, competenza e serietà. Non silenzi, scorciatoie e propaganda”. Questo, in sintesi, il contenuto di una nota sul servizio idrico della segreteria cittadina e ddel gruppo consiliare Dc di Sciacca. “Un servizio idrico carente, disorganizzato, incapace di garantire un diritto fondamentale – scrivono – con utenze non servite, altre servite con il contagocce. Cittadini costretti a rivolgersi ai privati – dopo la trafila del codice ODI, diventato ormai una vessazione – per ricevere l’acqua che Aica, società pubblica, non riesce a garantire. E diffide per il pagamento di bollette salatissime, a fronte di un servizio che spesso non esiste o è altamente precario”.
Poi l’atto d’accusa politica all’amministrazione comunale: “In consiglio comunale c’è chi minimizza lo sfacelo e chi, con coraggio e onestà intellettuale, ammette l’errore – scrive Giuseppe Milioti – aggiungendo che “siamo andati dietro alle associazioni senza sapere dove stavamo andando a parare. Una dichiarazione che merita rispetto – aggiunge Milioti – ma che arriva tardi e che stride con le parole di un Sindaco che continua a difendere l’indifendibile”.
“La verità è sotto gli occhi di tutti: il carrozzone AICA – voluto e sostenuto da precise forze politiche – ha indebitato i Comuni e tradito le aspettative dei cittadini. Oggi, Sciacca è una città dove l’acqua manca, le bollette aumentano, e nessuno si assume responsabilità. Intanto, nel tentativo goffo di distogliere l’attenzione dal fallimento gestionale, si moltiplicano post e attacchi da profili Facebook anonimi o falsi. Non sappiamo se siano riconducibili direttamente all’amministrazione, ma è evidente che chi governa ha il dovere morale di prendere le distanze da queste pratiche scorrette, spesso sostenute o commentate da figure riconducibili alla stessa area politica”. Secondo la Dc, il centrosinistra che ha sostenuto AICA, dovrebbe oggi spiegare perché non vengono comminate sanzioni alla società per i continui disservizi”.

E poi, tanti interrogativi: “Forse perché i Comuni, essendo soci, non hanno interesse a sanzionare sé stessi? Perché il Comune di Sciacca non ha ancora istituito l’Ufficio del Controllo Analogo, strumento indispensabile per monitorare in modo efficace l’operato del gestore?”
Per la Dc chi amministra è chiamato a risolvere problemi, non a scaricare responsabilità. Se il Sindaco è convinto che ci siano le condizioni per continuare con AICA, lo dica chiaramente.
Se invece non è più sostenibile, abbia il coraggio di valutare l’uscita da AICA e la costruzione di un nuovo modello di gestione del servizio idrico”.

Giuseppe Recca

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