DISCARICHE AL PORTO: CONTROLLI CON TELECAMERE

Linea dura contro chi inquina. In atto le procedure per l’individuazione del gestore e l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti speciali. Parla il comandante del Circomare e del porto.

Giorni fa abbiamo pubblicato un reportage sul pessimo stato di degrado in cui versa l’aera portuale, in modo particolare quella del molo di levante nella quale vi è la presenza di una decina di discariche contenenti, tra l’altro, rifiuti pericolosi. Il comandante del Circomare e del porto di Sciacca, tenente di vascello Gabriele Governale, ci ha inviato una lettera, che pubblichiamo volentieri, con la quale precisa diversi punti utili mirati a compredere la portata del fenomeno, ma che evidenzia anche l’azione che lo stesso Circomare produce.

“In merito all’articolo “Scempio ambientale al molo di levante” occorre fornire qualche precisazione anche da parte dello scrivente. Le immagini riportate sono molto eloquenti e riportano fedelmente l’attuale situazione di degrado igienico-sanitario in cui versa la struttura portuale e la totale assenza di attenzione nei confronti dell’ambiente da parte degli operatori portuali. Come noto, il porto di Sciacca è stato classificato con Decreto del Presidente della Regione Sicilia di competenza regionale. Svariate sono le richieste rivolte al competente Dipartimento regionale da parte di questo Ufficio in merito agli interventi di manutenzione sia straordinaria (rifacimento e potenziamento illuminazione già realizzati, sostituzione caditoie già finanziata, rifacimento manto stradale in corso di autorizzazione,…) che ordinaria (in cui rientrano anche i servizi di pulizia). Per gli interventi di manutenzione ordinaria la Regione non ha ancora provveduto, ma sono in corso intese per valutare la possibilità di stipulare contratti annuali a tale scopo.

Nel frattempo, però, il ceto peschereccio, e non solo, non deve sentirsi autorizzato ad abbandonare sulle banchine, il loro ambiente di lavoro, qualsiasi scarto proveniente dalla loro attività lavorativa, in particolar modo i rifiuti pericolosi! Esiste un piano di raccolta dei rifiuti portuali provenienti da bordo, ai sensi del decreto legislativo 182/2003, in relazione al quale sono in corso intese con il dirigente dell’Amministrazione regionale, responsabile in materia di rifiuti in ambito portuale, affinchè venga istruita in tempi brevi la gara ad evidenza pubblica per l’individuazione del gestore e l’affidamento del servizio, alle tariffe, a carico dell’armatore, stabilite dal piano. Per il porto di Sciacca tale piano è già stato approvato a seguito dell’intesa ricevuta dalla Regione. Si ribadisce che, nelle more, nessuno è autorizzato, in virtù della mancata individuazione di un’isola ecologica (la cui realizzazione identificherebbe di fatto il “gestore” ancor prima dell’espletamento delle procedura ad evidenza pubblica), ad abbandonare rifiuti.

Vieppiù, esiste una ordinanza del Comandante del porto che obbliga tutti gli armatori, nelle more dell’atttivazione del servizio ex d. lgs. 182/2003, a stipulare privatamente contratti con ditte abilitate e debitamente autorizzate ad operare in porto ex art. 68 Codice della Navigazione, per il ritiro a bordo di tutte le tipologie di rifiuti (cavi, reti, olio esasuto, accumulatori, filtri, acque di sentina,…). Bisogna dare atto al Comune che, periodicamente, provvede a dare incarico a ditte specializzate per la bonifica degli spazi portuali, facendo si che le condizioni igieniche non degradano oltre limiti insostenibili. L’Ufficio Circondariale marittimo di Sciacca, anche a seguito del vile gesto di qualche giorno fa con cui è stato abbandonato il fusto di olio esausto nei pressi di Capo San Marco, ha intensificato l’attività di monitoraggio, anche con l’ausilio di un sistema di videosorveglianza a registrazione continua, allo scopo di reprimere ogni azione illecita di abbandono dei rifiuti in ambito portuale.

Inoltre, è in corso di svolgimento, già da alcuni giorni, una capillare attività di verifica documentale del ciclo dei rifiuti prodotti a bordo sia delle unità da pesca che delle unità da diporto operanti in questo porto, operando una ferma repressione nei confronti di chi non smaltisce correttamente tali tipologie di rifiuti. Si fa riserva di rendere noti i risultati di tale attività, che si va ad aggiungere alla già intensa attività di controllo delle attività balneari, in particolare alla corretta attivazione da parte dei concessionari degli stabilimenti balneari del servizio di salvamento e la realizzazione di quanto previsto dall’Ordinanza di Sicurezza balneare del Capo del Circondario Marittimo di Sciacca”.

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