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DI PAOLA SU TARSU: “E’ OBBLIGO PER UN SINDACO IMPUGNARE SENTENZA TAR”

Alla luce delle numerose prese di posizione per il passo indietro fatto da Di Paola e dal centrodestra, ecco le precisazioni del primo cittadino

In risposta ad alcune dichiarazioni apparse in questi giorni sulla stampa riferite alla vicenda degli aumenti Tarsu decisi nel 2010, il sindaco Fabrizio Di Paola rilascia la seguente dichiarazione:

“Mi sono dato una consegna prima e dopo la data del 7 maggio, quando sono stato proclamato al primo turno sindaco di Sciacca per mandato dei cittadini: non perdere tempo con le polemiche e non rivangare il passato, ma lavorare a pieno servizio per la città per superare l’attuale fase e guardare con ottimismo e fiducia al futuro. E’ quello che sto facendo con lealtà e massimo impegno, dalla mattina alla sera, a tempo pieno. Sono, però, costretto a rispondere alle dichiarazioni a mezzo stampa dell’avvocato Stefano Scaduto e del Movimento Cinque Stelle. Rispondo solo per la terminologia usata, assolutamente fuori luogo, in cui si fa addirittura riferimento a concetti a me estranei come amoralità, scorrettezza, incoerenza, slealtà. La vicenda, vado al punto, è quella relativa agli aumenti della Tarsu del 2010. Allora ero consigliere comunale, oggi ho l’onore di essere sindaco e di lavorare per la mia Città. Non ho alcuna difficoltà a rispondere, così come non ho avuto difficoltà a dare corso alla delibera di Giunta Municipale. La recente sentenza del Tar, giusto per fare subito chiarezza, è di annullamento in primo grado di una determinazione sindacale del 2010 per questioni di competenza. Il Tribunale Amministrativo Regionale dice in buona sostanza che non il sindaco avrebbe dovuto aumentare le tariffe – così come si era sempre fatto al Comune nel corso degli anni – ma il Consiglio comunale. Diversa – rammento a tal proposito – era stata la battaglia che nella qualità di consigliere comunale ho portato avanti due anni fa assieme ad altri consiglieri. Il tema che proponevamo era la ricerca di altre forme di entrata per le casse comunali. Fu per questo motivo che si raccolsero le firme. In ogni caso, vorrei evidenziare, vige il principio della continuità amministrativa. Di fronte a risorse già impegnate in bilancio e spese a seguito di quella determinazione, è d’obbligo e non un atto discrezionale attivare procedimenti di impugnazione. Iter che si è attivato alla luce di una dettagliata relazione dell’Ufficio Legale del Comune e di fronte ad un orientamento pacifico del Cga, l’organo di giustizia amministrativa di secondo grado. Il Cga, a differenza del Tar, riporta la competenza al sindaco e non al Consiglio comunale”.

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