DI PAOLA MEDITA, SU TURTURICI IL VETO DI NCD, LA MAGGIORANZA FIBRILLA. E IL TEMPO VA…

Nessuna decisione ancora sulla scelta del nuovo assessore. Turturici non è gradito da Ncd. Il risultato elettorale impone a Di Paola una sola scelta: autonomia e autorevolezza

Le elezioni europee sono alle spalle, eppure la giunta municipale rimane ancora priva dell’assessore al bilancio e patrimonio. Insomma la sesta poltrona è vuota.

I risultati elettorali delle Europee hanno creato non poche difficoltà. In primis quella di aver consegnato al contesto politico un quadro diverso da quello che si attendeva. E’ evidente che il consenso di Ncd non è quello atteso da una macchina elettorale imponente formata quasi dalla totalità della maggioranza, oltre che dalla giunta. In più, la segreteria politica del senatore Marinello non ha prodotto quesi consensi immaginati.

Il risultato elettorale, giocoforza, è un referendum per l’Amministrazione. Su Di Paola pesa il fardello dell’aumento delle tasse. L’opinione pubblica non va mica ad analizzare le varie difficoltà che vivono gli Enti locali. Il cittadino percepisce solo che apre il portafoflio in continuazione per pagare le tasse.

Ma c’è di più. Da tempo, la macchina amministrativa di Di Paola necessita di una buona manutenzione. C’è chi va a pieno ritmo, c’è chi no. Il sindaco è costretto a sopperiere all’andatura lenta di qualche assessore impegnandosi dalla mattina alla sera. E’ diventato una sorta di burocrate e non il comandante di una nave che deve reggiungere le tappe prefissate.

Il risultato elettorale del Nuovo Centro Destra non è piaciuto neanche agli stessi diretti protagonisti del partito di Angelino Alfano. Pensavano di essere a capo di una gioiosa macchina da guerra, pensavano di essere i padroni del paese. E invece hanno scoperto che non è così. Pare di intuire che all’orizzonte ci sia una resa dei conti interna.

In tale contesto, appare assai difficile che il partito di Giuseppe Marinello possa continuare ad accampare la pretesa di un secondo assessore, lasciando così il cerino in mano a Fabrizio Di Paola in persona. La possibilità di nominare un assessore di Forza Italia, forte di un risultato elettorale, quello di domenica scorsa, non indifferente, ad oggi non appare peregrina. Anche l’Ncd potrebbe essere d’accordo con questa prospettiva, a patto però che il nome forzista da far entrare in giunta non sia quello di Mario Turturici. Nessuno lo dirà mai, naturalmente, perché si dice sempre che la politica non può ridursi a fatti personali. Fatti del presente, ma soprattutto del passato. Scontri, diverbi, posizioni diverse non sono state dimenticate. In questo quadro Fabrizio Di Paola, che pure probabilmente non vedrebbe male Turturici accanto a sé in amministrazione, non può convocare una riunione di maggioranza se anche dentro la sua stessa coalizione c’è chi, come oggi Di Prima e Ambrogio, invoca l’azzeramento della giunta.

Di Paola si sta accorgendo che in politica non c’è niente di scontato. E tra veti incrociati, mal di pancia e altri problemi, la nomina del nuovo assessore, che sembrava essere dietro l’angolo, rischia di allontanarsi ulteriormente nel tempo. Non ci sono tre alternative, come qualcuno ha scritto, ma una sola. Di Paola deve dimostrare di essere autorevole, ma soprattutto autonomo.

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