Sarebbe di Angelo Truisi il corpo rinvenuto ieri sera a Licata. Il ventiquattrenne fabbro di Licata era scomparso la sera del primo dell’anno e di lui non si avevano notizie. Il riconoscimento, anche se manca ancora la prova scientifica, sarebbe stato possibile grazie a una scarpa ed alcuni brandelli degli indumenti che il ragazzo indossava il giorno della scomparsa. Soprattutto la scarpa è stata riconosciuta dalla madre. Per avere la certezza assoluta però bisognerà aspettare l’esame del Dna. Il corpo presentava delle ferite, e sarebbero stati individuati quattro fori all’altezza dell’addome, che potrebbero essere riconducibili a colpi d’arma da fuoco, ma anche allo stato di decomposizione. La salma è stata ricomposta dai vigili del fuoco, dopo i rilievi della Polizia Scientifica, e trasportata all’obitorio dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, dove sarà eseguita l’autopsia. Solo dopo l’esame autoptico si avranno le prime certezze. Truisi, incensurato, non aveva mai avuto problemi con la giustizia.
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