SCIACCA. I due consiglieri comunali indipendenti di Sciacca, distanti dalle posizioni dei due poli oggi in piena contrapposizione dopo la recente seduta consiliare in cui il bilancio è stato approvato con i soli voti dell’opposizione, sottolineano come la spaccatura tra la maggioranza consiliare di centrodestra e la coalizione di governo di centrosinistra, al di là delle differenze apparenti, mostrerebbe una “inquietante
convergenza di metodi e intenti, che ci riporta al celebre interrogativo della canzone di Giorgio Gaber. La
politica locale a Sciacca – dicono – non è più definita da visioni ideologiche contrapposte, ma da un comune e spregiudicato pragmatismo che sacrifica il bene comune a favore di giochi di potere e interessi di parte”.
Le loro conclusioni sono che “ci troviamo di fronte a una politica locale che ha abdicato alle proprie responsabilità. Le azioni di Giunta e maggioranza consiliare – dicono – sono l’emblema di una gestione del potere che si riduce a tattiche e rappresaglie, dove il cittadino e l’interesse della città passano in secondo piano. In questo senso, parafrasando Gaber, confermiamo che la destra e la sinistra, nel nostro
contesto, sono divenute due facce della stessa medaglia”.
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