L’Assemblea regionale ha approvato la spending review, ma in modo siculo. I deputati si tagliano 1.000 euro mensili al netto, ma hanno attivato l’adeguamento Istat per adeguare le indennità al costo della vita.
Inoltre, rimane in vita l’aggancio al Senato per quanto riguarda gli stipendi. La Sicilia è l’unica regione d’Italia dove l’Assemblea elettiva, commessi e dipendenti compresi, vengono equiparati al trattamento del Senato.
Rimangono intatti i compensi per i portaborse, 3.200 euro mensili. Così come rimane in vigore l’assegno di fine mandato. La Sicilia, dunque, a distanza di 12 mesi reperisce i tetti fissati dal decreto Monti per quanto riguarda stipendi dei deputati, spese dei gruppi parlamentari, assegno di fine mandato e spese per i portaborse.
Se, ovviamente, la gran parte dei parlamentari si dice soddisfatta, i grillini, invece, criticano fortemente la spending review approvata, giudicandola irrisoria.
Per il deputato Nino D’Asaro, addirittura si tratta di un “volontariato”, fare il deputato.
In buona sostanza, i deputati percepiranno da gennaio al netto 8.500 euro mensili contro gli attuali 9.500; oggi la busta paga di un deputato è di circa 18.000 aueo al lordo. Da gennaio scendera a 11.500 euro al lordo.
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