Il parere dell’amministrativista è stato consegnato una settimana fa
Fine della contesa. Il depuratore di Sciacca deve essere affidato alla Girgenti Acque. Da una settimana è sul tavolo del presidente dell’Ato Idrico di Agrigento, Eugenio D’Orsi, il parere dell’avvocato Rubino. Era stato il sindaco di Sciacca, Vito Bono, a richiedere, nel Consiglio di Amministrazione dell’Ato Idrico, un parere al noto amministrativista agrigentino. Come è noto, nella città termale è esploso il caso della gestione del nuovo depuratore. L’amministtativista, in buona sostanza, ha risposto al quesito chiesto indicando le ragioni che inducono a non avere indugio: il depuratore deve essere gestito dalla Girgenti Acque.
Sulla gestione del depuratore si sono scontrati due filoni din pensiero: quello più insistente spingeva per gestire in house il depuratore, anche se, in effetti, il costo gestionale si aggira sui 600 mila euro l’anno (costi di energia elettrica). L’altro, filone, molto minoritario, invece, sosteneva che doveva essere affidato alla Girgenti Acque.
Il sindaco Vito Bono si è trovato di fronte un fuoco incrociato, ma soprattutto davanti il dilemma economico: il Comune non ha soldi per gestire il depuratore. Nel dubbio, e tirato dalla giacca da più parti, il sindaco, nel corso di un Cda dell’Ato Idrico agrigentino, ha espresso l’opportunità di richiedere un parere legale. In verità, tutti il Cda era fortemene convinto che dovesse essere affidato alla Girgenti Acque, se non altro per la normativa in vigore.
Dunque, il parere richiesto all’avvocato Rubino è stato depositato una settimana fa. Dal Palazzo di Città silenzio. Il Corriere di Sciacca, come al solito, vi anticipa le notizie.
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