DALLA DIFESA DEI LAVORATORI A DELFINA DEGLI INDUSTRIALI. L’ASCESA E LA DISCESA DI MARIELLA LO BELLO

Mariella Lo Bello, agrigentina, è indagata per la vicenda che ha scosso Sicindustria, la potente organizzazione degli industriali siciliani, ma anche la politica, trascinando anche personaggi di varie istituzioni. L’indagine esplosa da qualche giorno, ha portato all’arresto dell’ex presidente degli industriali siciliani Antonello Montante, paladino dell’antimafia, quella a parole. Montante è accusato di associazione a delinquere perché avrebbe messo su un sistema di corruzione contro la pubblica amministrazione e accesso abusivo a sistema informatico. Indagato anche il presidente della Sicindustria, Giuseppe Catanzaro, patron della discarica privata di Siculiana.

Mariella Lo Bello, è indagata. E’ stata dirigente della Cgil agrigentina, fino ad occupare la carica più apicale di segretario generale. Per poi approdare in politica.

Quando era sindacalista, Mariella Lo Bello ha dimostrato grande capacità, doti davvero non comuni. Tantissima la passione a difesa dei deboli, dei lavoratori, impegno contro le ingiustizie, impegno in una terra martoriata dalla disoccupazione, dalla mancanza di infrastrutture, ma soprattutto terra che ha partorito una classe politica che ha mostrato tutti i limiti della mediocrità.

Poi l’ingresso nella stanza del potere politico, senza essere eletta dagli elettori, ma nominata assessore regionale e vice presidente per “chiamata”. Un ruolo importante, prima con la delega al Territorio e Ambiente, poi alle Attività produttive. Nelle scorse elezioni regionali fu candidata, ma il risultato fu deludente.

Con l’ingresso in politica, l’ex sindacalista è apparsa lontana dalla gente, dai deboli, dai disoccupati, dal territorio. Cinque anni senza mettere piedi a Sciacca per la vicenda Terme, salvo poi comunicare che la Giunta si sarebbe riunita un famoso lunedì per approvare l’atto di concessione dei beni termali al Comune di Sciacca. Atto mai giunto al Governo regionale per l’approvazione e oggi oggetto di contestazione da parte del nuovo assessore all’Economia Gaetano Armao.

Oggi la cronaca mette alla luce un capitolo triste, deleterio, ovviamente tutto da provare nelle sedi giudiziarie. Per l’accusa, ci sarebbe un filo a collegare quei contributi elettorali e i mesi che verranno, quando Rosario Crocetta rivestirà il ruolo di presidente della Regione. Secondo l’accusa, infatti, anche in seguito a quel sostegno, Crocetta nominò Linda Vancheri e successivamente Mariella Lo Bello alla guida dell’assessorato alle Attività produttive, e Mariagrazia Brandara commissario dell’Irsap. Tutte tesi che portano l’accusa a erigere l’impianto accusatorio. Il tutto attraverso il “sistema Montante”.

La stanza dei bottoni, il fascino del potere, sono elementi che mettono a dura prova l’essere umano. Sono venti forti, potenti, in grado di spostare l’uomo da quel solco che si è costruito in anni e anni di impegno per farlo deragliare nel campo sbagliato. Dai valori invalicabili a quello dell’illegalità. Peggio ancora, quando poi si scopre che il vento è spinto da quei paladini dell’antimafia a parole. Quei falsi paladini che lottano con parole, non con i fatti.

Filippo Cardinale