Dal 18 dicembre certificati di malattia con la “televisita”. Ecco di cosa si tratta
Ma non sarà disponibile da subito per tutti. La strada passa da un Accordo in Conferenza Stato-Regioni che dovrà definire “casi e modalità” d’uso
A partire dal 18 dicembre entreranno in vigore importanti novità in materia di certificazioni di assenza per malattia. Il nuovo Decreto Semplificazioni introduce la possibilità di ottenere certificati medici anche a distanza, attraverso strumenti di telemedicina. Una misura che punta a ridurre la burocrazia, snellire le procedure e adeguare le prassi sanitarie al contesto tecnologico attuale.
Certificazione a distanza
La principale innovazione riguarda la possibilità, per i medici del Servizio Sanitario Nazionale, di rilasciare certificati di malattia dopo una visita online. La cosiddetta “televisita” viene equiparata a tutti gli effetti alla visita in presenza, con piena validità ai fini dell’assenza giustificata dal lavoro. Il medico resta comunque responsabile della valutazione clinica e del rilascio del certificato, e le sanzioni previste per eventuali irregolarità continuano ad applicarsi anche in modalità remota.
In vigore, ma non subito operativo
Nonostante l’entrata in vigore formale il 18 dicembre, la misura non sarà immediatamente applicabile. L’effettiva possibilità di certificare a distanza dipenderà dall’adozione di un accordo tra Stato e Regioni, su proposta del Ministero della Salute. Sarà questo passaggio a definire strumenti tecnologici, criteri di sicurezza e tracciabilità, oltre alle situazioni cliniche in cui la certificazione a distanza potrà essere utilizzata. Fino ad allora, restano valide le regole attuali: la malattia deve essere accertata con visita in presenza.
Solo per i dipendenti pubblici
Almeno in questa prima fase, la novità riguarda esclusivamente i lavoratori del settore pubblico. Per i dipendenti privati non sono previsti cambiamenti, anche se non si esclude un futuro ampliamento della misura.
Opportunità e criticità
La riforma si inserisce nel percorso di digitalizzazione della sanità italiana e mira a semplificare la vita dei cittadini, riducendo tempi e oneri burocratici. Restano però alcune criticità:
- la necessità di infrastrutture tecnologiche adeguate,
- il rischio di disparità tra pubblico e privato,
- la garanzia che la certificazione avvenga sempre nel rispetto delle condizioni cliniche del paziente.




