Suscita aspra polemica, associata al forte stupore, la nomina del Consiglio di Amministrazione della Srr, la nuova società che cura la raccolta della monnezza.
Da Sciacca a Ribera la critica è forte. A Sciacca, i consiglieri comunali di Forza Italia, Mario Turturici e Vittorio Di Natale, invitano il sindaco e la giunta ad “impugnare dinanzi le autorità giurisdizionali competenti gli atti di nomina del nuovo CDA, ed assumere ogni e qualsivoglia altra iniziativa atta a garantire adeguata rappresentanza della città di Sciacca all’interno della SRR”. I due consiglieri comunali sostengono
la posizione di quanti, tra questi il sindaco di Sciacca, si sono battuti perché la composizione del Cda della SRR non si discostasse un solo millimetro dal solco tracciato dalla vigente normativa regionale e statale. Ma adesso occorre adottare gli atti consequenziali, per fugare ogni dubbio in ordine alla legittimità della nomina dei componenti del nuovo Cda”.
Turturici e Di Natale evidenziano come “la direttiva dell’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità specifica che “per la nomina degli amministratori, i Soci, dunque i sindaci, possono designare esclusivamente soggetti scelti tra dirigenti interni all’Amministrazione dell’Ente locale”.
“I cittadini di Sciacca- concludono-, che negli ultimi tre anni hanno visto aumentata la tassa rifiuti in misura vertiginosa, a fronte di un servizio non sempre ottimale, pretendono risposte chiare e immediate”.
A Ribera, i consiglieri comunali, Armenio, Mulè e Russo, del gruppo misto, esprimono “amarezza per le scelte operate da parte di alcuni rappresentanti degli Enti locali. Gli stessi rappresentanti, pur avendo utilizzato metodi leciti, minacciano, con l’imposizione della figura di Vincenzo Marinello, il necessario equilibrio politico ed il buon funzionamento del servizio”.
Armenio, Russo e Mulè, sottolineano “l’artifizio attraverso il quale è stato nominato l ‘attuale presidente del C.d.A., con l’improvviso incarico conferito al professionista, di certo non attiene alla buona politica”.
I tre consiglieri comunali di Ribera auspicano che “venga ristabilito il necessario equilibrio in seno alla società, invitando l’intero C.d.A. a rivedere questa scelta”.
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