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CULTURA TURISTICA DA RIVEDERE

Una città turistica non può mancare di servizi essenziali

Servizi inadeguati, rumore, caos nella circolazione, poca pulizia, parcheggi selvaggi. E’ solo una parte delle numerose e costanti lamentele che provengono dai turisti che soggiornano nella città termale. Si, solo una parte. Le altre lamentele che costantemente vengono evidenziate da chi spende soldi per trascorrere la vacanza a Sciacca toccano un altro dolente tasto: le attrazioni capaci di far trascorrere, in modo intelligente e costruttivo, il relax dei viaggiatori. La città termale viene descritta come scrigno di storia, e non a torto. Ma sono gioielli che non possono essere esposti perché i musei, quei pochi esistenti, sono chiusi al pubblico.

Sono musei regionali nei quali è occupato personale regionale che, però, non può assicurare la prestazione di servizio per mancanza di disponibilità di soldi da parte di mamma Regione. La soluzione? Chiusura dei siti museali. E ancora. Siti chiusi per lavori di ristrutturazione, poi di adeguamento. Passa il tempo e il portone della casa-museo Scaglione rimane inesorabilmente chiuso. Questo, che tra l’altro è situato nel cuore della Città, è l’emblema delle concretezze delle lamentele dei turisti. Vi è un altro piccolissimo museo, se così si può definire, e cioè l’antiquarium del monte Cronio, a fianco delle grotte vaporose, del santuario dell’eremita San Calogero, degli stabilimenti termali. Una stanza nella quale c’è qualche reperto trovato nelle viscere del monte Cronio, dal quale fuoriescono i vapori dal ventre della terra. Poche le visite, anche per via della sua collocazione che rimane fuori mano dal centro abitato.

Altro tasto dolente che viene suonato dai turisti, ma anche dai residenti, è rappresentato dalla mancanza di servizi nelle spiagge. Sciacca, oltre alla storia, viene vantata anche per il suo mare e per le sue spiagge. Ebbene, nessuna spiaggia pubblica è attrezzata con docce. Stiamo parlando di servizi essenziali che i vacanzieri danno per scontato trovare. E invece no. Come è paradossale, per una città che si estende su chilometri di costa, soffrire di parcheggi e di accessi al mare. Più che di accessi, per la stragrande maggioranza dei casi, si tratta di “percorsi” degni delle capacità fisiche di Indiana Jones. Sciacca è anche la città delle terme. Lo stupore dei turisti è enorme, ma è superfluo dirlo, nel constatare che un patrimonio termale così imponente è lasciato degradare nel tempo in attesa di un processo di privatizzazione e valorizzazione iniziato nel lontano 1999 e mai concluso. Altro paradosso che viene riscontrato dai vacanzieri è la inadeguatezza degli orari dei negozi del centro storico rispetto alle esigenze di una città di turismo estivo e quindi di mare. Gli ospiti, dopo aver trascorso la giornata al mare, dopo cena si aspettano il cuore della città pulsante. Dopo le ore 20 sembra esserci il coprifuoco. Tutto chiuso, eccetto bar e negozi di ceramica.

Per non parlare dei taxi. Senza tariffe certe, senza tassametro. Per fare una corsa dalla marina fino in via Figuli, alla stazione dei pullman, ad una coppia hanno chiesto 16 euro.

Redazione Corriere

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