Ritorna in maniera forte l’allarme per la prolungata siccità con conseguenze nefaste per l’agricoltura del territorio riberese e del suo comprensorio. Nella seduta del Consiglio Comunale dello scorso gennaio è stato dibattuto un importante punto all’O.D.G riguardante la gestione della crisi idrica e gli interventi urgenti per il recupero delle risorse idriche
RIBERA- Il Presidente del Consiglio Comunale, in sinergia con tutti i Consiglieri comunali del Comune di Ribera hanno deciso di condividere al l’unanimità un documento rtiguardante le proposte per affrontare la grave siccità che sta colpendo il territorio di Ribera. Territorio e hinterland che soffre di una gravissima crisi idrica determinata da una prolungata siccità. Le precipitazioni dell’inverno scorso non sono state al sufficienti a riempire gli invasi che si utilizzano per le irrigazioni estive e che i volumi invasati dagli stessi sono tuttora al minimo storico in relazione al periodo di riferimento degli anni scorsi. Come è noto, è stato dichiarato lo stato di calamità naturale e richiesto lo stato d’emergenza dal Presidente della Regione, Renato Schifani. Intanto è prossima la stagione irrigua estiva e la mancanza di acqua rischia di
compromettere irrimediabilmente le nostre colture. Gli agricoltori hanno già subito enormi danni a causa della mancate regolari irrigazioni dello scorso anno. I consiglieri comunali di Ribera chiedono un incontro urgente per discutere le tematiche di seguito elencate:
- La stesura di un apposito Disciplinare tra Consorzio di Bonifica Agrigento 3, Genio
Civile, Enel e Regione Siciliana per futilizzo prioritario dell’acqua deH’invaso
Gammauta per usi potabili, zootecnici e irrigui, al fine di programmare per tempo, nel
periodo invernale, il trasferimento per caduta verso la Diga Castello attraverso
l’adduttore di collegamento Gammauta/Castello (cd.Bretella); - Successivo rilancio delle acque prelevate dalle stazioni di pompaggio collocate lungo
l’alveo del fiume Verdura, alla vasca di contrada Belmonte, unica in grado di
alimentare, attraverso la capillare rete consortile, tutti i laghetti collinari del territorio; - Ripristino immediato del secondo sollevamento di contrada “Vanedda”, nei pressi della
foce del fiume Verdura; - Messa in sicurezza e ripristino della capienza originaria del Laghetto Gorgo di
Montallegro, con adeguato sistema di pompaggio e ammodernamento della rete irrigua
adiacente così da ampliare la platea dei territori raggiunti dallo stesso; - L’immediata riattivazione dei pozzi esistenti nell’hinterland riberese, potenzialmente in
grado di fornire adeguate quantità di acqua per uso potabile e irriguo; - Ipotesi di ripristino del sollevamento di contrada Tracaleggi;
- La realizzazione, in tempi ragionevolmente brevi, di una ulteriore condotta idrica di
collegamento che possa trasferire direttamente l’acqua dalla parte alta del fiume Platani
alla Diga Castello. A monte dell’alveo del suddetto fiume, nei pressi di Castronovo di
Sicilia e Acquaviva Platani, la genesi di quelle acque non presenta caratteristiche
salmastre che, al contrario, si registrano a valle; - Raddoppio adduttore principale Castello e sistemazione rete idrica consortile;
- Realizzazione di laghetti artificiali consortili di medio piccole dimensioni;
- Dotare il Centro Operativo Comunale (C.O.C.), organismo di emergenza a livello
locale, di personale qualificato della Protezione Civile Regionale, al fine di gestire la
crisi idrica in corso e coordinare così gli interventi necessari con misure urgenti e
indifferibili. - Diga sul Verdura.