Corte dei Conti chiede chiarimenti sul ciclo rifiuti in Sicilia
I giudici indicano 11 punti critici tra cui “fornire un riscontro informativo e tecnico sul dimensionamento dei termovalorizzatori e delle discariche”
In Sicilia il ciclo dei rifiuti continua a essere una delle grandi emergenze irrisolte. A dirlo, con parole nette, è la sezione di controllo della Corte dei Conti regionale, che nel suo referto denuncia “gravi carenze programmatorie, organizzative, gestionali, informative ed attuative”. Un giudizio severo, che fotografa un sistema incapace di pianificare, monitorare e controllare le attività, con conseguenze pesanti sull’impiego delle risorse pubbliche. La delibera riguarda la gestione del ciclo dei rifiuti, l’economia circolare e, più in generale, le azioni di tutela ambientale e di valorizzazione del territorio. I giudici hanno chiesto chiarimenti su undici punti specifici, tra cui il dimensionamento di termovalorizzatori e discariche, alla luce dei dati più recenti sui flussi di rifiuti urbani. Nonostante il contraddittorio in corso con la Regione e gli enti coinvolti, la Corte insiste: servono ulteriori carte e approfondimenti. In particolare, viene stigmatizzata la “grave ed ingiustificabile carenza della documentazione riguardante le gestioni commissariali”, che ha impedito di verificare quali infrastrutture siano state effettivamente realizzate con i fondi assegnati e quali siano oggi operative. Il referto mette così in evidenza un nodo cruciale: la mancanza di trasparenza e di rendicontazione. Senza dati certi, diventa impossibile valutare l’efficacia degli interventi e capire se le risorse pubbliche siano state spese in modo corretto. La fotografia scattata dalla Corte dei Conti è quella di un sistema fragile, dove la cronica assenza di programmazione si traduce in inefficienze strutturali e in un continuo ricorso a soluzioni tampone. Un quadro che pesa non solo sull’ambiente, ma anche sulla credibilità delle istituzioni e sulla fiducia dei cittadini.
Il referto della Corte dei conti sulla gestione dei rifiuti nella Regione Siciliana, sull’economia circolare e sulla tutela dell’ambiente appena pubblicato si concentra su diversi decenni di attività delle amministrazioni statali e regionali competenti in materia delle quali tutte le amministrazioni pubbliche interessate debbono prendere atto. Avuto riguardo alle questioni inerenti il vigente Piano regionale per la gestione dei rifiuti (urbani e speciali) l’amministrazione commissariale intende, nel rispetto della funzione di controllo collaborativo offerto dalla Corte, raccogliere gli spunti ed i suggerimenti forniti che saranno oggetto di un confronto continuo in sede attuativa, proseguendo con determinazione nel completamento di un moderno ed efficiente sistema di gestione del ciclo dei rifiuti.
In merito al referto, la Regione Siciliana in serata ha diffuso la seguente nota: “Non si tratta di controllo su atti puntuali di rilevanza finanziaria, come nel caso della delibera CIPESS sul Ponte sullo Stretto con effetto sospensivo del procedimento, ma di controllo sulla gestione che si sostanzia, come evidenzia la stessa Corte: in “raccomandazioni sollecitatorie di interventi e misure correttive. Quindi nessun freno né paralisi, come qualcuno sostiene, semmai uno sprone a procedere con aggiustamenti che rendano più efficace il riordinamento avviato ed ancor più speditamente. La realizzazione di un modello che assicuri una gestione integrata del sistema dei rifiuti secondo i principi dell’economia circolare nel pieno rispetto della gerarchia dei rifiuti è l’obiettivo che stiamo proseguendo e che, attraverso il completamento della rete impiantistica e la realizzazione dei termovalorizzatori, dei quali è in corso di definizione la progettazione, potrà finalmente liberare la Sicilia da una questione per troppo tempo rimasta irrisolta. Impegno che il Governo Schifani ha assunto tre anni fa, al momento dell’insediamento”.




