Controcorrente all’attacco: “Il sindaco Termine continua a non distinguersi per iniziative concrete a difesa dell’ospedale”

Appello a tutta la classe politica: “Mettiamo fine al silenzio politico e istituzionale che ha portato ad unità operative chiuse, mai aperte o solo parzialmente funzionanti”.
SCIACCA. “Sulla sanità, mentre in VI Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana si discutono le sorti della sanità regionale, e con esse anche quelle del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Sciacca, il sindaco Fabio Termine continua a non distinguersi per iniziative concrete a difesa dell’ospedale cittadino”. E’ la forte critica che il gruppo saccense del movimento politico Controcorrente, rivolge al primo cittadino, al quale si appellano affinché partecipi attivamente ai tavoli istituzionali dove si decidono le sorti della sanità pubblica. “È essenziale – afferma Controcorrente – che la voce della nostra comunità venga rappresentata con forza e chiarezza”. I rappresentanti del movimento fondato da Ismaele La Vardera, si impegnano dal canto loro affinché il DEA di I° livello di Sciacca non solo venga confermato, ma anche potenziato e messo nelle condizioni di operare con la stessa dignità e gli stessi mezzi degli altri DEA siciliani. “Siamo stanchi dei “viaggi della speranza” verso altre province o regioni – scrivono – ogni anno, l’ASP di Agrigento registra una mobilità passiva tra le più alte della Sicilia, con circa 90 milioni di euro destinati ad altre strutture sanitarie fuori regione. Queste risorse devono restare sul territorio e servire i nostri cittadini”. Ma si rivolgono anche a tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale, invitate a lavorare in maniera unitaria per sostenere il presidio ospedaliero saccense, ed alla deputazione territoriale, invitandolo ad essere presente e attiva nei lavori della VI Commissione, assumendo impegni concreti per garantire quanto promesso e mai realizzato. “Mettiamo fine – concludono I rappresentanti del Faro di Sciacca di Controcorrente, Giovanni Di Vita, Giuseppe Gruppuso, Cinzia Deliberto e il consigliere comunale Raimondo Brucculeri – al silenzio politico e istituzionale che ha portato al progressivo depotenziamento del nostro ospedale, con unità operative chiuse, mai aperte o solo parzialmente funzionanti. Deve essere restituita dignità al nostro ospedale, investendo risorse e prendendo impegni seri per un ospedale che serve un bacino di utenza vastissimo e non può più essere trattato come una realtà di serie B”.