Nonostante il finanziamento straordinario della Regione, che sarà disponibile tra mesi, i sindacati dei lavoratori del Consorzio di Bonifica Agrigento proseguono la loro lotta per il pagamento degli stipendi arretrati. “Ill problema non è stato risolto – dicono Franco Colletti della Flai Cgil, Giovanni Giarrizzo della Flai Cisl e Leonardo Mulè della Filbi Uil – i lavoratori, infatti, non hanno ancora ricevuto le mensilità arretrate, e questo sta creando una gravissima emergenza sociale. Il loro sacrificio e la loro dignità sono stati calpestati da un pericoloso stallo che minaccia non solo la vita economica di centinaia di famiglie, ma anche la stessa coesione sociale del nostro territorio”. Il Consorzio è stato recentemente oggetto di un pignoramento da parte di una ditta fornitrice di servizi, ed è finalizzato al pagamento di queste somme il contributo assegnato dalla Regione. Una situazione che mette ulteriormente a rischio la stabilità di un settore fondamentale per l’economia agricola locale. Di fronte a questo scenario intollerabile, i lavoratori hanno preso una posizione chiara, costituendo un presidio permanente presso la sede consortile di Ribera e decidendo di non proseguire oltre l’orario di lavoro previsto. Non intendono più tollerare promesse vuote: servono azioni concrete e urgenti.
I sindacati hanno lanciato l’ennesimo appello alle istituzioni locali e regionali, facendo una serie di richieste: – Farsi carico politicamente e istituzionalmente della vertenza, intervenendo con decisione per risolvere definitivamente la crisi economica in cui versa l’Ente; – Sollevare la questione presso il Governo regionale, affinché vengano adottate misure urgenti per mediare con tutte le ditte che hanno avviato dei pignoramenti e per garantire un’immediata soluzione; – Sostenere il pagamento immediato delle retribuzioni non corrisposte, un atto che non può più essere rimandato.
“La situazione è ormai a un punto critico – scrivono ancora – l’irrigazione delle colture agricole per il 2025 è a rischio, con ripercussioni gravissime sulle aziende agricole, che non possono continuare a operare senza l’acqua necessaria. Allo stesso modo, i lavoratori non possono sopravvivere senza lo stipendio che spetta loro. Il disastro sociale ed economico è già iniziato. Non c’è più tempo da perdere”.
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